Si avviano a conclusione le quattro settimane di scavi dell’Università di Macerata nei siti archeologici di Pollentia-Urbs Salvia e Villamagna, nel territorio di Urbisaglia (MC).
L’équipe del Dipartimento di Studi Umanistici, diretta da Roberto Perna, è composta da docenti, tecnici, dottorandi e collaboratori – Silvia Maria Marengo, Simona Antolini, Marzia Giuliodori, Ludovica Xavier de Silva, Riccardo Carmenati, David Sforzini e Giusi Poloni – oltre che da 45 studenti dei corsi di archeologia di Unimc e di altri atenei italiani e stranieri insieme agli allievi del Liceo Classico Leopardi di Macerata in alternanza scuola-lavoro.
Giunte al ventisettesimo anno, le attività sono state avviate grazie a due concessioni del Ministero dei beni culturali, coordinate dalla Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche Marta Mazza e dall’archeologo Stefano Finocchi, in collaborazione con il Comune di Urbisaglia e la Fondazione Giustiniani Bandini. Dal prossimo anno accademico la missione archeologica sarà al centro del nuovo corso magistrale in Storia e archeologia per l’innovazione.
Insediamenti di oltre duemila anni fa
Birra a Villamagna
“A Villamagna – prosegue Perna – le ricerche sono proseguite nella pars rustica della Villa, dedicata alla lavorazione dei prodotti, dove sono venuti alla luce vasche e grandi vasi (dolia) per la produzione dell’olio e del vino e, forse, anche della birra: importanti fasi di vita dell’area che ne testimoniano la frequentazione prima dell’uso per attività industriali e come necropoli”
Un modello di gestione esportato oltre l’Adriatico
“Le ricerche condotte nel centro urbano e nel territorio di Urbs Salvia costituiscono un’occasione molto importante per il sistema dei beni archeologici della Regione – ha dichiarato Finocchi – perché permettono di acquisire strumenti fondamentali per la tutela e la valorizzazione del sito, obiettivi prioritari di ogni indagine archeologica”.
In particolare, come ancora ricordato da Perna “la collaborazione avviata a Urbisaglia ha portato alla formazione di un piano del Parco, un innovativo modello di gestione unico in Italia che sarà alla base dell’approccio all’archeologia proposto dal nuovo corso magistrale e che grazie al Progetto europeo Transfer di cui UniMc è capofila, si sta esportando nei principali parchi archeologici dell’area adriatica”
Nuovi edifici e percorsi da visitare
Valorizzazione integrata del territorio
Si tratta di interventi “che mirano alla valorizzazione integrata del territorio, che, proprio a partire dai beni culturali, può trovare un’occasione di rinascita e di crescita economica” ha ricordato anche Giuseppe Sposetti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini che, come ente gestore della riserva Naturale Abbadia di Fiastra, ha voluto la prosecuzione degli scavi a Villamagna confermando “l’intenzione di integrare e arricchire l’offerta della Riserva con una sempre maggiore attenzione all’archeologia e al rapporto con i processi di valorizzazione e gestione della città romana”.