Sarà vero che Macerata è una delle migliori province per quanto riguarda la qualità della vita femminile, ma che non brilla per quella di tutti? Leggendo l’annuale rapporto pubblicato oggi dal quotidiano economico Il Sole 24 ore, le cose starebbero proprio così: 11ª provincia per benessere delle donne e 51ª per benessere generale, ma l’uno e l’altro responso è tutto da dimostrare nei fatti.
L’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane è sin dal 1990 un appuntamento fisso di ogni fine anno, su cui spesso si tende a fare eccessivo affidamento. Non perché non siano affidabili i ricercatori che stilano la classifica (in questo caso l’ufficio studi e analisi della casa editrice di Confindustria), ma perché non sempre le banche dati da cui vengono attinte le informazioni risultano aggiornate dalle molteplici istituzioni (non solo l’Istat) con criteri omogenei, con la stessa tempestività e con la stessa “lente d’ingrandimento”. E poi – senza scomodare il famoso detto attribuito a Trilussa – ci sono sempre i pregi e i difetti della statistica, quale branca della matematica che raccoglie, analizza, interpreta i dati di determinati fenomeni. Non si spiegherebbe altrimenti, infatti, come una determinata provincia, da un anno all’altro, possa fare balzi giganteschi in avanti o all’indietro.
Macerata, rispetto allo scorso anno, è precipitata di ben ventuno posizioni; era trentesima e si ritrova al cinquantunesimo posto della graduatoria, guidata quest’anno da Trieste. Gli indicatori elaborati per la classifica generale sono novanta, raccolti in sei diverse categorie, e il risultato negativo della provincia maceratese per il 2021 sembra imputabile solamente a due di tali gruppi di indicatori: “Giustizia e sicurezza” (Macerata scende dal 33° al 49° posto) e “Cultura e tempo libero”, dove la nostra provincia era nel 2020 addirittura al 6° posto in Italia e dopo appena dodici mesi si ritrova al 51°.
Tutti positivi, invece, i risultati attribuiti alla provincia di Macerata nelle altre quattro sezioni dell’indagine: “Ricchezza e consumi” (dal 67° al 60° posto), “Affari e lavoro” (dal 62° al 44°), “Demografia, società e salute” (dal 45° al 37°), “Ambiente e servizi”, dove addirittura il balzo in avanti è di quarantasei posizioni, dal 56° posto del 2020 al 10° di quest’anno.
L’altra nota positiva, che giunge per la provincia di Macerata dall’indagine sulla qualità della vita 2021, riguarda la speciale classifica dedicata alla condizione della popolazione femminile. È stata elaborata quest’anno per la prima volta, scorporando alcuni specifici indicatori dalla classifica generale ed è stato creato un indice a sé stante che mette in luce le discrepanze territoriali nella parità di genere. Ebbene, Macerata supera tutte le altre province delle Marche e si piazza all’11° posto dietro a province molto più grandi, tra cui due aree metropolitane come Firenze e Bologna.
Nonostante i rilievi cui abbiamo accennato sopra, indagini di questo tipo hanno una loro utilità. Esse, infatti, possono fornire utili indicazioni agli amministratori pubblici e ai responsabili di pubblici servizi. Ogni cittadino, che vive tutti i giorni nella realtà della provincia, può tuttavia contrapporre alla “classifica ufficiale” quella che deriva dalla propria esperienza diretta e alla fine il suo giudizio è destinato ad avere la meglio su ogni indice statistico.