La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

La classe VC del Classico, sezione Tecniche e Linguaggi della Comunicazione, nel quadrimestre dedicato al teatro, ha trattato un tema particolare: il campo di concentramento di Theresienstadt (o ghetto di Terezín secondo la definizione preferita da alcuni studiosi). Theresienstadt è stata una struttura di internamento e deportazione utilizzata dalle forze tedesche durante la Seconda guerra mondiale, tra il 24 novembre 1941 e il 9 maggio 1945. Incorporata dal Terzo Reich nel 1938, la città della Repubblica Ceca, a 60 km da Praga, è nota per aver concentrato nel campo omonimo «i maggiori artisti», «il fiore degli intellettuali ebrei mitteleuropei, pittori, scrittori, musicisti» e con «una forte presenza di bambini». Presentato dalla propaganda nazista come esemplare insediamento ebraico, fu in realtà un luogo di raccolta e smistamento di prigionieri da indirizzare soprattutto ai campi di sterminio di Treblinka ed Auschwitz. Secondo i dati confermati dall’Istituto Yad Vashem, su un totale di «155.000 ebrei passati da Theresienstadt fino alla sua liberazione l’8 maggio 1945; 35.440 perirono nel ghetto e 88.000 furono deportati» per essere eliminati. Nel computo finale (degli arrivi e dei morti) sono inclusi anche i circa 15.000 ebrei che giunsero al campo nelle ultime due-tre settimane, sfollati da altri campi di concentramento.

Il lavoro, coordinato da Francesco Facciolli, ha ripercorso le tappe dolorose di questo sciagurato avvenimento ed era destinato ad essere rappresentato a teatro. Le condizioni pandemiche e la sicurezza necessaria da mettere in campo, ha fatto optare per un altro tipo di scelta, che è stata quella del video: ”Abbiamo dato la precedenza alla sicurezza – commenta la dirigente Annamaria Marcantonelli – ed abbiamo cercato delle soluzioni interne che, grazie all’opera sempre illuminata dell’operatore teatrale Facciolli, coadiuvato dalla professoressa Sara Scattollini, ha portato ad avere un video di bellissima tensione, di qualità e di emotività; veramente complimenti a tutti i ragazzi per questa bella testimonianza”.

Ecco tutti i ragazzi protagonisti dell’iniziativa: Accorsi Isabella, Andreozzi Emma, Canzoneri Andrea Celeste, Cardarelli Maddalena, Castellani Mattia, Fagioli Elena, Fogante Sofia, Foresi Rebecca, Marcolini Andrea, Mozzoni Riccardo, Mustafaj Emine, Pinciaroli Francesca, Polce Emanuele Giovanni, Procaccini Amanda, Severini Sofia, Vella Yara Yasmine, Zucconi Costantino.

Il video andrà on line il giorno 27, appunto, e sarà visibile sul canale YouTube della scuola, anche tramite il sito web, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=o6fjZ8xJdyc

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