Lettera aperta all’assessore regionale alla Sanità e al Sindaco di Macerata del comitato civico per celebrare il nosocomio ma anche richiamare sulla necessità di investimento reale sulla struttura al servizio dei cittadini e per la tutela del personale


Stimatissimi assessore alla Sanità delle Regione Marche Filippo Saltamartini,e signor Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli,

vogliamo augurarci che questa lettera aperta a voi indirizzata, ma che ha come destinatari tutti i cittadini di Macerata e della sua provincia, sia uno stimolo a ritrovarci attorno ad uno dei luoghi simbolo per la comunità: il civico ospedale. E’ lì che speranze e dolori, spirito di servizio e competenze, sacrifici e impegno, futuro con le nuove nascite, ma anche con le guarigioni e presente con l’assistenza continua si coagulano dando concreta dimensione alle comuni aspirazioni, ai comuni bisogni, al comune orizzonte. L’ospedale è il centro della nostra vita, ma purtroppo non è il centro del nostro impegno.

Come sapete ci siamo costituiti in “Comitato civico per la tutela e la riorganizzazione della sanità maceratese” nel novembre scorso spinti da un comune bisogna di restituire centralità all’ospedale sia nella coscienza collettiva, sia nell’azione amministrativa e di governo. Il nostro scopo era ed è di dare un nome a questo presidio di identità e di cura che non l’ha mai avuto. Ci eravamo ripromessi di organizzare per il 5 febbraio una cerimonia di battesimo del nostro ospedale che quel giorno compie cento anni. Purtroppo le restrizioni indotte dal necessario contrasto alla pandemia da Covid non ci consentono né di tenere una cerimonia pubblica, né di organizzare la mostra che abbiamo progettato per raccontare questi cento anni di impegno nelle tutela e nella cura della popolazione maceratese. Verranno i giorni per poterlo fare.

Con questa lettera aperta vogliamo però ricordare che il nostro impegno non è affatto venuto meno. Anzi, se ragioni di salute ci inducono a non poter dare corso al programma che avevamo annunciato, quelle stesse ragioni ci spingono a insistere perché all’ospedale di Macerata sia data centralità nella programmazione regionale, che la città si stringa attorno al nosocomio e ne valorizzi il ruolo.

Volevamo intitolare l’ospedale questo 5 febbraio a “Santa Maria della Misericordia” per rendere esplicito il legame assoluto che l’ospedale ha con la città, non a caso Civitas Mariae dedicata appunto anch’essa come comunità a Santa Maria della Misericordia. Abbiamo raccolto altri suggerimenti dalla cittadinanza che ringraziamo e riapriamo il referendum sul nome dell’ospedale (potete scriverci a comitatosanitamacerata@gmail.com) perché siamo convinti che questo sia un passo decisivo per costruire una coscienza collettiva dell’importanza, della centralità del nosocomio e della necessità di una sua tutela attiva e di un suo sviluppo. Notava Dante nella “Vita Nova” nomina sunt consequentia rerum (i nomi sono una conseguenza delle cose) ma anche l’assenza di nomi sono una conseguenza (nefasta) delle cose. Non aver mai battezzato l’ospedale ha segnato in qualche modo un’alterità tra la città e l’ospedale percepito certo nella sua utilità ma mai come pilastro della comunità. Ecco noi vogliamo con questo 5 febbraio con il centenario del nostro nosocomio squarciare questo velo d’indifferenza e gridare che noi siamo l’ospedale, che l’ospedale è patrimonio comune di tutti i cittadini.

La pandemia ha dimostrato quanto sia indispensabile un presidio sanitario territoriale articolato, efficiente e centrale. Noi ci battiamo perché questi attributi vengano riconosciuti e consolidati nell’ospedale di Macerata. In questo giorno così significativo per la nostra storia il nostro pensiero e il nostro grazie va a tutti gli operatori della sanità che da sempre – ed in particolare in questi due anni – offrono la loro opera per il bene comune fino al limite del proprio sacrificio, ma il pensiero va anche ai pazienti, alle loro famiglia, a tutti coloro i quali hanno trovato sollievo nelle cure, risposta nelle emergenze, conforto nelle conseguenze. Operare nell’ospedale è costruire attimo per attimo il bene comune.

Ebbene assessore Saltamartini, sindaco Parcaroli (ci rivolgiamo a lei anche nella sua alta funzione di presidente della Provincia), se noi oggi possiamo solo ricordare il centenario del nostro ospedale – ma è impegno solenne che prendiamo con tutti quello di dare corso ad una celebrazione pubblica adeguata al valore del nostro ospedale appena possibile – non ci dimentichiamo che l’ospedale ha cento anni ma purtroppo li dimostra tutti. Sappiamo che c’è il progetto del nuovo nosocomio e ci auguriamo che proceda spedito, ma nell’attesa l’ospedale di Macerata non può essere abbandonato a se stesso. Sono necessari interventi urgentissimi per restituire ai reparti piena funzionalità, sono necessari investimenti adeguati alla sfida di assistenza e cura che il nostro presidio che è al servizio di una vasta comunità è chiamato ogni giorno a raccogliere vincere, è indispensabile un sostegno reale al personale tutto che sta sopportando uno sforzo che va oltre i limiti fisici, è assolutamente necessario restituire a chi opera nella sanità protagonismo sociale e centralità nella comunità. Noi a nome di tutti li ringraziamo e chiediamo che il centenario del nostro ospedale sia celebrato con un segno concreto: la politica sanitaria regionale, l’amministrazione cittadina e provinciale si prendano cura ognuna per le proprie competenze del luogo che cura i cittadini di Macerata e delle sue terre. Solo così questo centenario non scemerà nell’oblio.

Come comitato cittadino vogliamo affermare ancora una volta la centralità della sanità (anche di quella territoriale che deve essere rilanciata e che deve trovare nell’ospedale non un’alternativa ma un momento di coordinamento) avvertendo che chiunque opererà per la tutela e lo sviluppo dell’ospedale di Macerata ci troverà al suo fianco e chi dovesse invece tradire la giusta aspirazione della popolazione a un presidio d’efficienza e d’eccellenza per la prevenzione, la diagnosi e la cura ci troverà oppositori con dignitosa fermezza. Questo è oggi il modo migliore di celebrare i cento anni del nostro ospedale.

Il Comitato civico per la tutela
e la riorganizzazione della sanità maceratese

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