Questione di sguardi è lo slogan scelto per gli Esercizi spirituali proposti dall’Azione Cattolica diocesana. Uno sguardo triste rivolto verso la terra martoriata dell’Ucraina. Sarà la pace per l’Ucraina e per tutti i conflitti che ci sono in tanti Paesi al centro della preghiera, aderendo all’iniziativa #abbracccioperlapace:
«Di fronte al nuovo conflitto in Ucraina non possiamo appoggiare in nessun modo le violenze e impegneremo ogni nostra risorsa per costruire alternative ai conflitti armati che già sono incorso. La nostra unica strategia per risolvere i conflitti si chiama ancora “pace” e la nostra unica arma si chiama “dialogo”. I grandi del mondo non sono riusciti ad evitare questa nuova guerra ed ora tocca a noi piccoli non smettere di aprire nuovi spazi di dialogo e di accoglienza. Accoglienza, innanzitutto alle migliaia di persone in fuga dalla guerra… Oggi più che mai dobbiamo tenere uniti i popoli dell’Est in un unico Abbraccio di Pace».
Quest’anno gli esercizi spirituali si svolgeranno in presenza dalla parrocchia ‘Buon Pastore’ di Collevario di Macerata e in modalità digitale sulla piattaforma Zoom dal 17 al 20 marzo.
Per partecipare è necessario iscriversi cliccando qui, oppure scrivendo a formac.macerata@gmail.com.
Partendo dal messaggio del Papa sulla Quaresima, l’Azione Cattolica vuole proporre un cammino di riflessione a Giovani e Adulti che aiuti a ricostruire rapporti, a guardare in modo nuovo con uno sguardo profondo. Gli Esercizi Spirituali saranno guidati da don Egidio Tittarelli e verranno scanditi dalle testimonianze di chi in questi anni ha vissuto la bellezza della vita nella quotidianità con uno sguardo capace di un cambio di mentalità.
Commentando il “Bacio di Giuda”, che Giotto ha affrescato nella Cappella degli Scrovegni a Padova, il professor Stefano D’Amico ha affermato che lo sguardo di Gesù è «uno sguardo che penetra nel profondo, tanto che Giuda esita a baciarlo, resta come bloccato, con le labbra protese, in una smorfia che lo rende goffo. Lo sguardo di Gesù penetra nel profondo dell’uomo». Uno sguardo che riesca a toccare il cuore degli uomini in un momento così duro dove le immagini ci parlano dell’orrore della guerra.