Il Papa ha chiesto a tutti i vescovi di Consacrare al Cuore immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina, domandando l’intercessione di Maria Santissima perché ci ottenga da Dio il grande dono della pace.
L’Atto di Consacrazione è una antichissima forma solenne di preghiera e di affidamento, che in origine una persona faceva indirizzandosi a Maria Santissima come Regina e Madre dei cristiani. Si chiedeva la grazia di una particolare protezione dal male e di una guida nella vita, promettendo un impegno maggiore nella devozione e nella carità.
La formula probabilmente più antica di “consacrazione” rivolta a Maria Regina la troviamo già nell’VIII secolo usata da S. Giovanni Damasceno: «Ti consacriamo, o Sovrana nostra, mente, anima, corpo e tutto il nostro essere».
Questa forma di consacrazione personale ed attiva si ampliò quando, soprattutto in occasione di guerre e pestilenze che mietevano vittime tra i più deboli ed i bambini in particolare, i genitori cominciarono a consacrare a Maria i loro figli, anche appena nati. Si pensava che chi aveva autorità su un bambino, incapace per età e ragione di consacrarsi da solo, poteva consacrarlo in sua vece, perché venisse comunque potentemente protetto dall’intercessione della Santa Vergine.
La fiducia nella potenza di intercessione di Maria Santissima è insegnata con forza anche da Dante Alighieri che nel Paradiso fa pregare San Bernardo con queste parole rivolte alla Madonna: «Donna sé tanto grande e tanto vali che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz’ali» (chi vuole una grazia e non ricorre a Te per averla, è simile a chi vuol volare ma non vuole le ali).
Siccome poi i governanti di una città erano in qualche modo considerati i padri e le madri del popolo, nei casi di grandi calamità sociali: pestilenze, carestie e guerre, fin dal Medioevo sorse una gara di Città e Comuni che “si offrivano” alla Vergine come loro Sovrana celeste, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie.
Nel sec. XVII iniziarono le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656. La solenne consacrazione dell’Italia avvenne molto più tardi: solo nel 1959, anche perché l’unità d’Italia è stata proclamata solo nel 1861.
Nel sec. XVII iniziarono le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656. La solenne consacrazione dell’Italia avvenne molto più tardi: solo nel 1959, anche perché l’unità d’Italia è stata proclamata solo nel 1861.
La formula della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, si collega alla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Una grande diffusione della consacrazione personale, come patto di amore e devozione a Gesù, si ebbe a partire dalla metà del 1600 ad opera di una santa monaca e mistica francese: Santa Margherita Maria Alacoque, che spinta dalle sue visioni mistiche invitò a consacrarsi al “Sacro cuore di Gesù”, simbolo dell’amore infinito di Gesù per tutti gli uomini. A imitazione di questa consacrazione cominciò a diffondersi dai primi del 1700 anche la formula di consacrazione al “Cuore di Maria”.
Con la crescita della devozione alla Madonna con il titolo di “Immacolata Concezione”, dopo il dogma definito da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 e soprattutto dopo le apparizioni dell’Immacolata iniziate a Lourdes l’11 febbraio 1858, la formula di consacrazione divenne la “Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria”. Una potente conferma celeste di questo cammino della devozione cristiana venne dalle apparizioni di Fatima, quando la Madonna, nell’apparizione del 13 luglio 1917, chiese la “Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato”.
Dopo Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, anche papa Francesco ha deciso di consacrare al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina ora separate e in guerra tra loro. Avverrà durante la Celebrazione della Penitenza che il Pontefice presiederà Venerdì 25 marzo alle 17, festa dell’Annunciazione, nella Basilica di San Pietro, mentre in tutte le diocesi del mondo pregheranno i rispettivi vescovi con i loro fedeli.
Dopo questo annuncio, su internet ed anche in qualche trasmissione televisiva si è scatenata la polemica, tra chi sostiene questo gesto di devozione come se dovesse “automaticamente” risolvere il problema della guerra in corso e chi lo ridicolizza perché, pur fatto tante volte in passato, “non avrebbe funzionato” facendo cessare per miracolo le guerre. Altri fondamentalisti allora ribattono che la colpa del “non funzionamento passato” era legata ad una formula inesatta di consacrazione, scelta per errore secondo alcuni, per nascoste alleanze tra i papi ed i massoni (!?) secondo altri.
È bene ribadire che questa santa, anzi santissima devozione è una preghiera e non una formula magica. Chi crede alla magia – e non sono pochi (perché la mamma dei cretini è sempre incinta) – ritiene che se una formula “potente” viene pronunciata correttamente, “costringerà” Dio o forse il Diavolo a fare ciò che gli uomini desiderano. Questa idea: che Dio si possa telecomandare a chiacchiere, non ha nulla a che fare con la fede ed invece è segno chiaro di superstizione. La fede aiuta gli uomini a camminare nel bene seguendo la via di Dio, non a forzare Dio a percorrere la via degli uomini.
Anche il nostro Atto di Consacrazione non vuol cambiare il cuore di Maria Santissima o di Gesù, che già desiderano ardentemente il nostro bene, ma chiede il loro aiuto per cambiare i cuori degli uomini e renderli più simili al Cuore Immacolato di Maria. Una bellissima formula di preghiera che si insegna ai bambini recita: “Madre Immacolata, rendi il mio cuore simile al tuo”.
In questa bella tradizione spirituale la nostra città di Macerata si inserisce in modo peculiare. Papa Pio IX nel 1852 aveva solennemente confermato la Madonna della Misericordia quale Patrona della città di Macerata. Nell’anno centenario, il 16 novembre 1952, il Comune di Macerata con decisione unanime proclamò Macerata “Civitas Mariae” consacrando a Maria Santissima la nostra città. Il prossimo 16 novembre saranno 70 anni giusti.
Un bel segno di speranza per chi vuol credere con cuore semplice e buono, come il Cuore Immacolato di Maria.