L’Università di Macerata ha approvato il bilancio di esercizio 2021, che dal 2015 sostituisce il bilancio consuntivo. I risultati chiudono i sei anni del rettorato di Francesco Adornato, confermando l’ottimo stato di salute dell’Ateneo.
Nell’insieme emerge un quadro economico-finanziario in persistente equilibrio, che dovrà essere monitorato e consolidato nel futuro, soprattutto in considerazione dell’impatto dell’emergenza sanitaria Covid-19, del conseguente aumento generalizzato dei prezzi e dall’incertezza del contesto attuale accentuata dal conflitto russo-ucraino.
“Fondamentali – sottolinea il rettore Francesco Adornato – saranno le scelte politiche che si adotteranno per far sì che l’Ateneo mantenga le posizioni conquistate negli anni nel panorama universitario nazionale in termini di didattica, ricerca, terza missione, al fine di assicurarsi il massimo finanziamento ministeriale e un crescente flusso di risorse proprie”.
“Da anni – aggiunge il Direttore Generale Mauro Giustozzi – l’Ateneo adotta un atteggiamento molto attento e rigoroso che ha permesso di consolidare la solidità economico finanziaria di Unimc e disporre di risorse da destinare agli investimenti infrastrutturali oltre a riserve per affrontare in sicurezza le sfide future. Ma niente deve essere dato per scontato e occorre rafforzare ulteriormente l’impegno”.
Continuano a crescere i proventi derivanti da ricerche con trasferimento tecnologico o con finanziamenti competitivi: 2 milioni di euro solo nell’ultimo anno.
In questi anni, inoltre, l’Ateneo è riuscito ad ottenere ingenti finanziamenti esterni: 14 milioni di euro per la riparazione di cinque edifici inagibili a causa del sisma del 2016; 20 milioni dall’accordo di programma del Ministero dell’università e della ricerca a seguito sempre del sisma del centro Italia; 2 milioni di euro dalla Cina per il recupero di Villa Lauri; quasi 5 milioni per un nuovo collegio in viale Indipendenza; 11,6 milioni da finanziamenti regionali Por-Fesr e fondi per l’edilizia universitaria; quasi 14 milioni per il progetto “Dipartimenti di eccellenza”. A questi si aggiunge il cofinanziamento di oltre 10,5 milioni di euro richiesto dall’Ateneo al Mur interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico. Nel complesso quasi 60 milioni di investimenti che cambieranno profondamente tra qualche anno la dotazione infrastrutturale dell’Ateneo.
Particolare attenzione andrà posta per quanto riguarda la performance dell’Ateneo rispetto ai criteri con cui viene assegnato il Fondo di finanziamento ordinario, una delle principali fonti di entrata per le università italiane. La cosiddetta quota premiale, assegnata per il 60% in base a parametri quali la Valutazione della qualità della ricerca condotta ogni cinque anni dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, ha ormai raggiunto quasi un terzo dell’intera assegnazione.
In conclusione il bilancio unico dà prova dell’esistenza di premesse e presupposti ottimi per il lavoro futuro che attende Unimc nei prossimi anni che si preannunciano, come il presente d’altronde, ricchi di incertezze e di nuove sfide.

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