Sirolo: XVIII Premio nazionale Franco Enriquez, in scena il 7 e 8 agosto “La locandiera”

“Con Enriquez per un nuovo rinascimento”. SarĂ  il filo conduttore della 18a edizione del Premio nazionale Franco Enriquez CittĂ  di Sirolo, presentato in Regione alla presenza dell’assessore alla Cultura Giorgia Latini e del consigliere regionale Mirko Bilò. Gli eventi si terranno dal 1 al 30 agosto presso il Teatro Cortesi della cittadina. All’interno del premio ci sarĂ  spazio per varie iniziative, a partire dalla mostra fotografica e video relativa all’allestimento de “La Locandiera” di Carlo Goldoni del 1965 prodotto dal Teatro Stabile di Torino con la regia di Franco Enriquez. “Un omaggio a Franco Enriquez e Valeria Morricone e alla Compagnia dei Quattro. Soprattutto un omaggio a quella edizione che vide la regia di Enriquez come uno dei capisaldi della nuova lettura dell’opera di Goldoni – ha sottolineato Paolo Larici, presidente Centro Studi Franco Enriquez – Enriquez è stato un grande regista e un grande uomo di teatro, promuovendo il teatro in tutte le sue forme”. Concetto evidenziato anche dall’assessore Latini: “Per lui il teatro era la vita, non lo vedeva solamente come un presidio culturale, ma anche sociale. Una visione del teatro che coincide con quella della Regione Marche. Le politiche regionali di settore fanno proprie questa impostazione, puntando a far tornare i teatri centro di riferimento dei comuni. Non a caso siamo candidati come regione dei teatri al riconoscimento Unesco. Siamo giĂ  entrati nella tentative list, cogliendo un primo risultato lusinghiero”.

La Compagnia Drammateatro si confronterĂ  con un testo della tradizione italiana e europea grazie al lavoro di regia di Claudio Di Scanno. La sua “Locandiera” non trasforma i personaggi goldoniani in altro, ma tutto sarĂ  chiaro per lo spettatore. Le scene i costumi sono stati realizzati dal Centro Internazionale per la Drammaturgia Franco Enriquez. Di Scanno ha ottenuto la nomination del “Corriere della Sera” ai Premi Ubu nel 2009 e il Premio Franco Enriquez 2020 per la regia e per lo spettacolo di Moby Dick.
La rappresentazione, in prima nazionale, al Teatro Cortesi di Sirolo, il 7 e 8 agosto, alle ore 21:30, è ospitata dal Premio Nazionale Franco Enriquez. In palcoscenico, la commedia dolce amara e ironica della “Locandiera” (1753) dove Goldoni presenta Mirandolina nel paratesto “Autore a chi legge” come donna «piĂą lusinghiera, piĂą pericolosa». La figura della locandiera si presta a varie interpretazioni per l’acutezza, l’intelligenza, il desiderio di indipendenza e libertĂ . Insomma, una figura ante litteram. Tutta la commedia rappresenta la storia di una finzione, cioè delle varie simulazioni messe in atto alla proprietaria della locanda per fare innamorare il Cavaliere. Dunque, Mirandolina dall’inizio alla fine recita la sua commedia che Goldoni abilmente smaschera attraverso monologhi e commenti ad alta voce. La brillante interpretazione di Susanna Costaglione svelerĂ  le strategie seduttive dell’affascinate Mirandolina. Lo spettacolo ha un forte ritmo e le sequenze sceniche creano una “drammaturgia di attrazioni” perchĂ© gli attori vivono l’esperienza della recitazione in una dimensione totale, che modifica la struttura convenzionale dello spazio scenico. Le azioni sceniche sono orientate alla restituzione della vicenda goldoniana tramite il testo e i ricordi autobiografici che sono narrati attraverso la recitazione. Lo spettatore, che assiste alla rappresentazione, vedrĂ  una recita nella quale si esegue un’altra recita: quella della protagonista impegnata a ingannare – con le sue consumate arti di finzione femminile – il povero Cavaliere. Dunque, «a chi rifletterĂ  al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, troverĂ  un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed una scuola che insegna a fuggire i pericoli, per non soccombere alle cadute», come scrive Goldoni nel paratesto.
La drammaturgia è incentrata sul ritmo e sulla coralitĂ  delle scene, le quali caratterizzano la scelta soluzioni registiche e scenografiche innovative. In piĂą, tutti gli attori creano una forte energia intorno al testo grazie all’alternanza di scene e alla costante variazione dello spazio recitativo. In una breve nota sullo spettacolo si legge che la messa in scena rappresenta «l’immagine stessa di una solidarietĂ  professionale ed umana incarnata nella dinamica creativa, segno di una morbida e nel contempo ruvida risposta al tempo che attraversiamo, al periodo di crisi, pandemica, politica ed economica nel quale il teatro e la teatralitĂ  che lo sottende ben rivela la sua ostinata necessitĂ : quella di manifestarsi come valore di umanitĂ  d’arte» chiarisce Di Scanno. Pertanto, il lavoro dell’attore è alla base del metodo di interpretazione del capolavoro goldoniano, sennonchĂ© della poetica e della sensibilitĂ  dell’opera letteraria che cerca di essere sempre presente nel Compagnia Drammateatro. Va da sĂ© che la macchina scenica sia essenziale e il corpo degli attori sia libero di interpretare i diversi ruoli.
Nel cast degli attori troviamo l’interprete protagonista Susanna Costaglione nel ruolo di Mirandolina e Fausto Morciano, Ivan Marcantoni, i giovani Rebecca Di Renzo, Beatrice Giovani e Pierluigi Lorusso.

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