Nell’anniversario del 150° anno di fondazione dell’Istituto apre a Macerata la nuova Comunità “Madonna di Loreto” delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella Casa Salesiana “San Giuseppe” – Casa Futuro a Macerata.
“L’arrivo delle nostre consorelle – scrive Don Francesco Paolo Galante Direttore Comunità salesiana di Macerata– è per noi davvero un segno di cura e di custodia della Famiglia Salesiana e un impegno a vivere come figli del Padre, e quindi fratelli e sorelle, che insieme spendono la vita per i giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati, fin l’ultimo respiro. La condivisione della liturgia quotidiana e della missione comune insieme a tante famiglie, a tanti giovani e a tutti coloro che da ormai 130 anni danno vita alla realtà salesiana di Macerata sarà il volto nuovo di una storia antica ma pur sempre attuale”.
Sabato 3 settembre alle ore 12:00 nel Tempio don Bosco, il Vescovo di Macerata, Mons. Nazzareno Marconi, presiederà l’Eucaristia di inizio della nuova comunità a cui prenderanno parte Sr María del Rosario García Ribas, Vicaria Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e Sr Gabriella Garofoli, Ispettrice dell’Ispettoria Romana FMA. Concelebrerà l’Eucaristia anche don Stefano Aspettati, Superiore della Circoscrizione salesiana dell’Italia Centrale. Insieme a loro naturalmente ci saranno Sr Ilaria Balducci, direttrice della nascente comunità, e le sue consorelle sr Adele Brugnoni e Sr Franceschina Giancola accompagnate dalla presenza e dall’affetto di tante loro consorelle Figlie di Maria Ausiliatrice.
“Insieme ci affacceremo spiritualmente ancora una volta dalla finestrella della Valponasca questa volta contemplando il campo della nostra missione comune a Macerata. Alla nuova comunità FMA va il nostro Benvenuto e al Buon Dio la nostra gratitudine- conclude Don Francesco Galante- perché ancora oggi attraverso i nostri santi fondatori San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello, benedice, guida e custodisce la Famiglia Salesiana a Macerata e i giovani a loro affidati, specialmente quelli più poveri e abbandonati”.