Il diritto al gioco. Parte da qui, dall’articolo 31 della convenzione Onu dei diritti dell’infanzia il percorso che il Comune di Macerata ha deciso di intraprendere per festeggiare l’avvio del Consiglio dei bambini e delle bambine. E lo fa con “Scuole aperte per giocare”, aprendo per alcuni pomeriggi, in orario extrascolastico, le porte degli istituti generalmente vissuti al mattino.
L’iniziativa rientra nel più ampio progetto de “La città dei bambini e delle bambine” ideato da Francesco Tonucci, ricercatore associato dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che mette il bambino al centro delle scelte politiche per la città.
L’Amministrazione comunale di Macerata lo ha scelto perché convinta che una città capace di accogliere il bambino come punto di riferimento della propria filosofia di governo potrà accogliere le esigenze e le diversità di tutti. Il progetto, che ha la sua ratio nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prevede la realizzazione di una serie di azioni per favorire partecipazione, ascolto e autonomia dei bambini e delle bambine.
“Ringraziamo il professor Tonucci per aver coinvolto Macerata in questo progetto che mette al centro i bambini e le bambine e che ha visto un grande lavoro di vari assessorati e, in particolare, la sentita partecipazione di tutta la comunità maceratese – interviene il sindaco Sandro Parcaroli -. I bambini sono il futuro della nostra comunità ma anche il nostro presente ed è per questo che, come scritto due anni fa nel programma di mandato, saranno sempre al centro dell’attività di governo”.
“Dopo due anni intensi di lavoro, che hanno visto l’Osservatorio comunale sulla qualità della vita dei bambini e degli adolescenti accentrare la propria attività sulla costruzione di un intero percorso, oggi vediamo concretizzarsi una realtà speciale – afferma l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta -. Macerata Città dei bambini e della Bambine è un progetto trasversale che cambia la prospettiva della nostra città e attorno al quale abbiamo registrato molti consensi. Far crescere una città a misura di bambini è una scelta necessaria che comporta una presa di coscienza seria, a dimostrazione di una sensibilità e mentalità necessarie per il cambiamento, si tratta di una sfida ‘educativa’ che riguarda tutti i cittadini e l’Amministrazione comunale è stata la prima ad accettarla”.
La città dei bambini e delle bambine è un progetto permanente di trasformazione della città, assumendo i bambini e le bambine come parametro, mettendoli nella condizione di poter esprimere i loro desideri autentici senza che possa interferire alcuna mediazione degli adulti. Un progetto trasversale all’Ente dove ci si domanda cosa i bambini vorrebbero, dove bisogna essere capaci di ascoltarli e capire se si hanno le capacità di assecondare le loro richieste.
Per questo l’Amministrazione comunale ha lanciato anche la campagna “Negozio amico dei bambini e delle bambine” alla quale hanno aderito oltre 200 attività commerciali che apporranno nel loro negozio una vetrofania che caratterizzerà l’adesione all’iniziativa.
Manifesto-bambiniGli esercenti hanno così sposato la filosofia dell’intero progetto mettendosi a disposizione per rispondere ai bisogni primari dei bambini e contribuire alla loro autonomia. Il negozio amico dei bambini è un punto di riferimento per i più piccoli che possono contare su di esso al momento del bisogno, a cui possono chiedere, ad esempio, un bicchiere d’acqua, un cerotto, un’indicazione e così via. Come afferma Tonucci “…i negozianti possono ricostruire una rete di riferimento e di sicurezza. Possono offrire una risposta semplice alla domanda preoccupata: «Ma se a mio figlio succede qualcosa, a chi può rivolgersi?». Se tutti i negozianti, gli artigiani, ma anche le sedi di banca o gli uffici postali, che si dichiarano disponibili a dare una mano per l’autonomia dei bambini mettessero un apposito adesivo sulla loro vetrina, bambini e genitori potrebbero stare più tranquilli perché saprebbero che, in caso di necessità, ci sono dei punti di riferimento. Il commerciante darà un’occhiata al bambino che passa. Al negoziante il bambino potrà chiedere di poter chiamare per telefono a casa senza pagare, di fare la pipì, di avere un bicchiere d’acqua, di essere consolato se gli è successo qualcosa.”
Una delle azioni del progetto è il Consiglio dei bambini e delle bambine, un organo consultivo che fornisce un punto di vista diverso da quello dell’adulto, nel modo di guardare alla città, tra opportunità e criticità che essa offre.
Il Consiglio svolge le proprie funzioni in modo libero ed autonomo: la sua organizzazione e le modalità di elezione sono state definite dal Disciplinare approvato nell’aprile scorso dalla Giunta ed è stato istituito, nell’ambito del programma amministrativo, per il riconoscimento dei diritti dei bambini come cittadini del presente, nel rispetto dell’articolo 12 della Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia, che impegna gli stati del mondo ad ascoltare le loro opinioni e tenerne conto.
Non vuole assomigliare in alcun modo al Consiglio comunale e quindi non ne imiterà le modalità di costituzione, le strutture e le procedure ma sarà uno strumento attraverso il quale il sindaco chiederà l’opinione dei bambini per governare la città. Si riunirà una volta il mese, seguendo il calendario scolastico, e una volta l’anno incontrerà il Consiglio comunale per illustrare il lavoro fatto e avanzare le proposte.
L’evento di presentazione alla città del Consiglio dei bambini e delle bambine avverrà venerdì 18 novembre, alle 21, al Teatro Lauro Rossi, con ingresso libero e gratuito, alla presenza del sindaco Sandro Parcaroli, del pedagogista, insegnante e scrittore Francesco Tonucci e dei 26 consiglieri neo eletti grazie alla preziosa collaborazione delle scuole, dei loro dirigenti e degli insegnanti.
Per l’occasione, domenica 20 novembre, al Teatro Don Bosco, sempre a ingresso libero e gratuito, ci sarà lo spettacolo teatrale “Bebè nel mondo che vorrei”, un’operina musicale sui diritti dei bambini.
All’iniziativa “Scuole aperte per giocare”, in programma il 15, 16, 17 e 18 novembre, hanno aderito le scuole primarie Mameli, Montessori e Salvo d’Acquisto dell’Istituto comprensivo Mestica, F,.lli Cervi e IV Novembre I.C. Dante Alighieri, Medi e quartiere Pace I.C. Ferni e le primarie del Convitto e dell’Istituto San Giuseppe.

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