Dal 9 al 12 marzo si sono svolti i ritiri spirituali dell’Azione Cattolica diocesana aperti a tutti coloro che sulla scia di Carlo Carretto che invitava, nel “Il Deserto nella città”, hanno voluto ritagliarsi un luogo in cui poter vivere la preghiera e l’ascolto della Parola. Una proposta per trovare spazio, per respirare e pensare. Viviamo un tempo complesso che ci risucchia dentro un correre di impegni, per questo si ha bisogno di momenti per riprendere in mano la propria vita con tempi di pausa e rigenerazione, sia psicologica che spirituale.
Un’Azione Cattolica viva e piena di idee da cui nasce questa proposta vissuta in presenza presso la parrocchia del Buona Pastore di Collevario ma anche a distanza. Giornate che hanno visto la partecipazione di tanti adulti.
Per accompagnare questo percorso, l’equipe adulti ha elaborato uno strumento dove sono raccolti appunti per vivere gli esercizi spirituali insieme ai brani usati durante la meditazione, ai testi per pregare insieme, a immagini di opere d’arte e alle attività proposte di volta in volta. Giovedì e venerdì gli incontri si sono svolti dalle 21,30 poi il sabato si è caratterizzato dalla meditazione del mattino, dal pranzo insieme e dall’ultima meditazione Giocare la propria vocazione laicale nella quotidianità. E’ stato colto l’invito di Papa Francesco per un “cammino ascetico quaresimale” verso quella “trasfigurazione, personale ed ecclesiale che trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale”. Facendo nostri i pressanti inviti del Papa ad un essere in “Ascolto” costante della Parola del Signore, non solo nelle letture bibliche ma anche, secondo lo stile di confronto e condivisione che stiamo sperimentando nel percorso sinodale, nel dialogo con i fratelli, e ad una rinnovata attenzione alla straordinarietà dell’ordinario, cioè senza cedere alla paura di “affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni”.
CERCHIAMO IL CENTRO è l’invito a tornare al centro della nostra esperienza di fede per essere veramente “artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità”, di cui tanto vi è bisogno. Tornare al centro da laici vuol dire essere credenti nell’ordinario quindi nei luoghi che viviamo dalla famiglia al lavoro al servizio. Quattro le tappe del cammino con le meditazioni:
1. di don Gabriele Crucianelli Spiritualità nella presenza vuol dire nella casa, dove molti si trovano ad assistere persone malate, o a vivere situazioni di precarietà o difficili con i figli; nel servizio, quando la tentazione di lasciare tutto prende il sopravvento; nel lavoro, quando ci sono tensioni, quando siamo chiamati ad accettare ingiustizie, quando le situazioni sono precarie. Incarniamo la spiritualità con la testimonianza di Annarita Alfei che vuol dire “esserci”, stare e abitare tutte le situazioni della vita, soprattutto quelle difficili in cui siamo chiamati ad abbracciare croci, quelle in cui riconosciamo le nostre fragilità e quelle altrui.
2. di don Pier Andrea Giochi Spiritualità nella fatica del quotidiano che vuol dire vivere da cristiani nei luoghi di ogni giorno dove è sempre più faticoso farlo. Facciamo fatica a compiere e vivere scelte che sembrano controcorrente. Proviamo un senso di frustrazione, un affaticamento che si declina: a casa, dove spesso si fa fatica a condividere la fede con i figli o con il coniuge; nei luoghi dove viviamo il servizio, dove spesso ci si scontra e non ci si confronta o si intercettano situazioni complesse. Nel lavoro, dove la fatica è duplice, sia per i colleghi spesso distanti dal nostro stile di agire, sia per le scelte anche piccole che ogni giorno dobbiamo fare senza dimenticarci di essere orientati al bene comune. Incarniamo la spiritualità con la testimonianza di Federico Canullo che vuol dire fedeli e sereni nel lungo cammino di servizio, di lavoro, di padre e marito malgrado le difficoltà.
3. di don Marco Petracci Spiritualità nella libertà, libertà come elemento essenziale della fede. Dio ci vuole liberi e desidera che proprio nella libertà sia corrisposto il nostro amore per Lui. “Sarete miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. La speranza e il desiderio nel cuore di ogni uomo: essere libero e vivere libero. La proposta è trovare la vera libertà nel vivere da figli di Dio e condividere la gioia e la pace che ne derivano. Incarniamo la spiritualità con la testimonianza di Monica Berna Testimoni coraggiosi amorevoli e rispettosi verso tutti. Testimoni con chi condividiamo la strada nella vita sociale, politica, culturale, con lo sguardo aperto e accogliente sul mondo.
4. di don Egidio Tittarelli Spiritualità è bellezza La bellezza che prende forma nella bellezza che osserviamo intorno a noi, che ricerchiamo in chi ci è accanto e che siamo chiamati a mettere in tutto quello che proponiamo. Siamo sempre più chiamati a rendere belle tutte le cose, a renderle nuove e gustose. Incarniamo la spiritualità con la testimonianza di Sauro Savelli cioè provare a rendere belle le cose a casa, nel rinnovare la vita di coppia nelle relazioni con i figli, nell’accogliere gli amici, nel servizio, nel non guardare al passato che porta ad essere vinti dalla tentazione del disimpegno ma a proporre sempre cose nuove, nel lavoro, nel provare a essere noi stessi senza tristezze e lamentele, ma testimoniando la gioia del Risorto. Sabato pomeriggio il Vescovo ha portato i suoi saluti ribadendo la necessità di essere normali testimoni credibili e straordinari nell’ordinario. Un’esperienza dove è stato bello trovarsi insieme per riprendere respiro e continuare il cammino senza mai sentirsi arrivati. Domenica 12 con la Celebrazione Eucaristica nella propria Parrocchia si conclude questi “Respiri necessari”.