Inaugurazione e benedizione a Macerata della statue di Padre Matteo Ricci e Paolo Xu Guangqi alla presenza del Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Una cerimonia che ha visto svelate le due opere d’arte poste sulla facciata della Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista e giunte dall’Oriente grazie alla generosità dei cattolici cinesi di Pechino e Shangai. Un’offerta importante nel segno dell’amicizia e nel nome del gesuita maceratese e del suo prediletto amico e allievo che ha vissuto dapprima un momento importante con il saluto delle Istituzioni e la Santa Messa celebrata dal cardinale Parolin. Il Segretario di Stato Vaticano è stato accolto in città dal vescovo mons. Nazzareno Marconi, dal sindaco e presidente della Provincia Sandro Parcaroli e dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, insieme alle alte cariche civili e militari del territorio.

«Quando la incontrai per la prima volta circa nove anni fa presentandomi come neo vescovo di Macerata – ha ricordato mons. Marconi -, lei mi accolse con la sua squisita amabilità facendomi subito presente che il legame tra questa città e la Chiesa cinese per il tramite di Padre Matteo Ricci era un fatto significativo e come Vescovo avrebbe toccato anche la mia missione pastorale. La fede e la bellezza sono le due ali cui il legame tra la Chiesa di Macerata e quella cinese, in particolare le comunità di Pechino e Shangai, camminano e cammineranno insieme speriamo per tanto tempo – ha aggiunto – riferendosi al dono delle due statue -, siamo grati a questi fratelli che pur tanto lontani nello spazio hanno voluto essere vicini nell’affetto».

Un ringraziamento ribadito anche dal sindaco Parcaroli, il quale ha ricordato l’impegno del cardinale Parolin «per la pace e in favore dei più deboli»: «La nostra città sarà sempre felice di accoglierla come un amico prezioso – ha affermato -, questa è un’occasione davvero significativa e per questo mandiamo il nostro caloroso saluto ai nostri amici cinesi».

Testimonianza, quella di Padre Matteo Ricci, ancora attuale per il presidente Acquaroli «in un momento in cui parte del mondo sta affrontando una guerra che mette a dura prova le nostre coscienze»: «In questo momento questo personaggio straordinario, maceratese e marchigiano, capace di lasciare un segno profondo anche a distanza di secoli – ha sottolineato -, ribadisce con il suo esempio il valoro fondamentale del dialogo tra i popoli e le Istituzione per il raggiungimento di quel bene comune che è la pace».

Un messaggio significato è anche quello registrato giunto proprio da Shangai da parte della professoressa Rachel Zhu Xiaohong per raccontare la raccolta delle offerte che hanno portato alla realizzazione delle statue. Nel video, grazie alla traduzione simultanea di don Giovanni Battista Sun, direttore del Centro Studi Li Madou, è stata ribadita la profonda amicizia tra il popolo cinese e Padre Matteo Ricci: «Ricci e Paolo Xu sono testimoni di come una vera amicizia produca frutti abbandonati – ha dichiarato – capaci non solo di diffondere il Vangelo ma anche la cultura e la scienza ai cinesi. Oggi questo scambio continua sotto la forma di sculture artistiche».

Attesa l’omelia del cardinale Parolin sul tema della pace e delle persecuzioni subite dai cristiani nel mondo, così come incentrata sulla grande opera di Padre Matteo Ricci («unico straniero che ha aiutato i cinesi a capire se stessi») per favorire il dialogo con l’Oriente anche attraverso uno speciale mappamondo: «Uno stratagemma che permise di dare pare dignità geografica alla Cina e all’Europa, spostando la prima al centro e ridimensionando la seconda della stessa grandezza. Paolo Xu, mandarino dell’Impero di altissimo livello, ne rimase entusiasta da grande patriota qual era, come allo stesso tempo fu un cattolico convinto».

Al termine della Messa, i presenti hanno di nuovo raggiunto il sagrato della Cattedrale per la benedizione delle statue, scoperte sotto gli occhi dei tanti partecipanti all’evento. «Speriamo che attraverso il patrocinio di Padre Matteo Ricci, capace di entrare nel cuore dei cinesi – ha salutato il cardinale Parolin congratulandosi anche per i lavori di restauro della chiesa – i tanti desideri di papa Francesco nei confronti della Cina trovino pieno compimento».

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