Dopo la pubblicazione dell’articolo: Armida Barelli a Macerata. La lunga storia di una foto, pubblicato il 15 giugno, arrivano altre notizie utili dalle amiche dell’Istituto Secolare Ancelle di Dio Misericordia, che riportiamo ringraziandole del prezioso contributo.

«Delle donne presenti in foto, Giuseppina Carelli e Amabile Berrettoni, insieme col canonico Filippo Piccinini, sono state tra le persone più attive che hanno cooperato alla fondazione dell’Istituto; le altre donne presenti sono state propositive nel costituire il gruppo delle Donne di Azione Cattolica.

È molto suggestivo ricordare come le Donne di AC, sotto la guida illuminante e dinamica di Benita Partenza (in realtà il cognome da nubile era Santini, presidente diocesana dal 1976 al 1983 e deceduta nel 2013), hanno continuato per anni a seguire corsi di formazione sociale e religiosa con periodicità mensile, ospitate proprio all’interno dell’Istituto. Oggi non se ne può avere certezza, ma è quasi sicuro che i contatti con Armida Barelli ci siano stati anche prima della data della fotografia nel tentativo di fondere i due Istituti secolari e la fotografia potrebbe aver concluso, in negativo, il tentativo fatto. Tra i due c’era una profonda diversità che non permise una fusione. L’Opera della Barelli, in conformità alla disciplina di Padre Gemelli, chiedeva alle consacrate una vita di preghiera più ritirata, quasi monacale; il canonico Piccinini chiedeva certamente una formazione religiosa e una vita di preghiera, ma la donna doveva mantenere la sua vita sociale nella famiglia, nell’ambiente di vita ordinaria, nel lavoro».

Benita Partenza

Benita Partenza, come raccontava a noi giovani di AC, aveva conosciuto Armida Barelli, milanese come lei. È quell’ambiente milanese «riveste peraltro un’indubbia centralità nell’evoluzione di quello che si era subito definito “femminismo cristiano”», come scrive il prof. Bressan nella Prefazione all’interessante volume di Federica Maveri “Donne Inquiete – Cattoliche nel primo Novecento” edito da Studium.

Non si raggiunse nessun accordo per la diversità di impostazione. Possiamo di certo affermare che Don Piccinini aveva già, con quelle idee, i germi del Concilio e una visione di donne testimoni attive nella vita concreta, nella prospettiva di un cristianesimo non chiuso ma aperto sul mondo.

La seconda foto “storica” si riferisce proprio a quel periodo. È la sera di domenica 10 settembre 1933. A chiusura del Congresso eucaristico regionale si svolge una solenne processione che attraversa tutta la città: via Garibaldi, piazza Sauro, via Cairoli, via Carducci, viale don Bosco, viale Trieste, Giardini Diaz, via Morbiducci, piazzale della Vittoria, corso Cavour, piazza Garibaldi, via Crescimbeni, corso della Repubblica, piazza della Libertà e infine in Cattedrale.

La foto si riferisce alla seconda solenne benedizione impartita in piazza Garibaldi da un palco appositamente allestito. Un periodo quello che voleva le donne angeli del focolare che dovevano sfornare figli per la Patria mentre nella Chiesa si stava formando una generazione di donne che, a cominciare da Armida Barelli, rivoluzionarono l’essere donne nella Chiesa, non soltanto“pie” ma evangelizzatrici dentro la realtà sociale.

Si ringrazia anche Santa Cioci che dopo la lettura dell’articolo ha lanciato alcune interessanti proposte e ha ricordato che l’Istituto Secolare il prossimo anno festeggerà i suoi 100 anni dalla nascita. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito https://ancelledidiomisericordia.org/

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