Il Vescovo Nazzareno Marconi ha presieduto il Rito di Benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro presso il duomo di S. Catervo a Tolentino. Hanno partecipato alla cerimonia il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, il sindaco Mauro Sclavi e il parroco don Gianni Compagnucci.

I lavori consisteranno nella riparazione dei danni strutturali prodotti dal Sisma del Centro Italia del 2016 e nella messa in sicurezza degli apparati decorativi.

“L’inizio del cantiere di restauro del Duomo di San Catervo a Tolentino – ha detto il vescovo – apre di fatto la stagione della grande ricostruzione da parte della nostra Diocesi. Già varie chiese, più o meno significative, sono state restaurate o sono in corso di restauro, ma con il Duomo di San Catervo si fa un salto di qualità molto significativo. L’importanza pastorale e spirituale di questa chiesa è nota a tutti, anche perché il Duomo di San Catervo conserva nella Cappella di San Catervo la memoria di costui che fu il primo evangelizzatore delle nostre terre”.

L’intervento è finanziato tramite l’Ordinanza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione post Sisma del Centro Italia 2016, n. 105 del 22.08.2020. La fine dei lavori è prevista per il mese di settembre 2026.

L’attuale chiesa di S. Catervo è in realtà la terza fabbrica eretta sul medesimo luogo nel corso dei secoli. Il primo sacello dedicato al Santo Martire del IV secolo, primo evangelizzatore di queste terre, fu voluto dalla moglie di lui, Settimia Severina, per raccoglierne le spoglie mortali, che riposano tuttora nel sarcofago monumentale insieme a quelle del figlio Basso.
Qui nel IX secolo i monaci di San Benedetto fondarono un’abbazia, al cui interno fu inglobato l’edificio preesistente. Dopo il 1256 i religiosi riedificarono la chiesa, in stile gotico. Questa nel 1490 passò in commenda al nobile locale Giovanni Battista Rutiloni che nel 1507 la cedette in dono a Giulio II; il Papa, allora, vi fece insediare i Canonici Lateranensi che ne mantennero la proprietà fino alle soppressioni napoleoniche. Per volere di S. Vincenzo Maria Strambi, vescovo di Macerata e Tolentino, il tempio fu ricostruito nelle forme attuali a partire dal 1822, per essere canonicamente eretto a concattedrale. A seguito del decreto del Dicastero per i Vescovi del 5 giugno 2022, che ha eretto la collegiata di San Giovanni di Macerata a unica cattedrale della diocesi unita, S. Catervo ha contestualmente assunto la denominazione di duomo, vale a dire chiesa più importante della città, nella quale sono sedimentate le sue memorie storiche e spirituali, costituenti il patrimonio culturale della comunità, religiosa e civile.

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