Questo nuovo Anno pastorale sarà molto intenso già dal punto di vista della Chiesa universale: per l’Assemblea conclusiva dal Sinodo Universale ad ottobre e le due Assemblee nazionali del Sinodo italiano dal 15 al 17 novembre e dal 30 marzo al 4 aprile.

Questi appuntamenti di discernimento ecclesiale, su come rendere più sinodale la Chiesa universale e anche quella italiana, sono uno stimolo a riflettere sul nostro essere Chiesa, alla luce del Concilio ed andando coraggiosamente avanti. Ricordo la domanda sempre attuale con cui san Paolo VI riassumeva il contributo di pensiero offerto dal Concilio: «Chiesa, cosa dici di te stessa?». Da tutto questo è nata la proposta di dedicare una particolare attenzione alla Costituzione conciliare sulla Chiesa: Lumen gentium.

Incontri del clero. Lo faremo innanzi tutto come sacerdoti e diaconi negli incontri mensili del clero, cha saranno guidati da giovani teologi e teologhe italiane e verranno dedicati proprio ai grandi temi della Lumen gentium. Alle Unità Pastorali verranno poi offerte delle schede per svolgere, chi lo desidera e nei modi che riterrà più opportuni, degli incontri di approfondimento e preghiera tra  preti e laici sul tema della identità della Chiesa e sulle prospettive di una Chiesa più sinodale, con la guida della Parola di Dio e del testo della Lumen gentium.

A quasi un decennio dall’istituzione delle Unità pastorali, pur riconoscendo la bontà sostanziale della scelta, va rivalutata la composizione di alcune e ripensato il loro funzionamento

Visita pastorale e Unità pastorali. A livello diocesano con la fine della Visita pastorale l’8 dicembre, si aprirà un tempo di discernimento sulle Unità pastorali istituite nel 2015. A poco meno di dieci anni dal loro inizio e dopo i pareri raccolti nella Visita pastorale, pur riconoscendo la bontà sostanziale di questa scelta che oggi stanno adottando anche varie diocesi vicine, è comunque tempo di rivalutare: sia la composizione di alcune Unità pastorali, che una migliore comprensione del loro funzionamento.

Dovremo soprattutto tenere presenti le grandi diversità del nostro territorio, che comprende sia la montagna che la costa, i piccolissimi centri, ma anche le cittadine.

Nel confronto con il Consiglio presbiterale e quello pastorale  porteremo avanti questo discernimento comunitario, che abbia sempre più uno stile di decisione sinodale.

Corso diocesano per i ministeri. Dopo l’esperienza dei Corsi di formazione per laici, tenuti in questi anni sia in presenza che online, partirà un nuovo progetto formativo, pensato soprattutto per quanti sono disponibili a mettersi in cammino verso il conferimento dei ministeri istituiti di accolito, lettore e catechista. Ministeri che potranno essere conferiti sia a uomini che a donne, secondo le recenti indicazioni di papa Francesco.

Per poter svolgere bene questi servizi nella Chiesa e per comprendere a quale specifico servizio si è chiamati da Dio, è però necessario approfondire la conoscenza dei fondamenti della nostra fede. Per questo dopo avere valutato varie esperienze attive in Italia abbiamo strutturato un percorso biennale di Formazione teologica di base.

https://forms.office.com/pages/responsepage.aspx?id=4IJqXpEmUE-dOe93lvWLjM1DyR6MnTlCk0Je3hZ3-0hUNzVHUEM4VERZSlNLUDhTMUlaSkEyNzhPNSQlQCN0PWcu&route=shorturl
Macerata – Il prossimo 1 ottobre 2024 prenderà il via il primo anno di un corso biennale di teologia di base, rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire la propria fede attraverso un percorso di formazione teologica. 

Il corso, coordinato dall’Ufficio liturgico diocesano, si svolgerà alla Domus San Giuliano il martedì sera con tre lezioni di 30 minuti iniziando alle 20:45. Saranno fornite dispense e materiali integrativi di studio e il corso sarà disponibile per gli iscritti anche in modalità online. Nel corso del biennio verranno affrontate tutte le aree tematiche basilari della teologia: dall’Introduzione alla Sacra Scrittura alla Teologia dogmatica: Fondamentale, Cristologia, Ecclesiologia. Dalla Morale e Spiritualità alla Liturgia e Storia della Chiesa.

Tutti i docenti saranno sacerdoti o laici della nostra diocesi dotati di Dottorato o Licenza specialistica. Il livello scientifico e il linguaggio delle lezioni sarà accessibile a chiunque abbia una formazione di scuola superiore, per facilitare la partecipazione più ampia possibile.

Pur se rivolto alla formazione teologica di possibili futuri ministri istituiti, tra cui la valutazione di possibili nuove vocazioni al diaconato permanente, il corso sarà utile per tutti coloro che vorranno conoscere meglio le motivazioni razionali e sapienziali su cui si fonda la nostra fede.

Il tema del prossimo Giubileo è la Speranza, ma non dovremmo dimenticare il legame tra riflessione sapiente e speranza che la Prima Lettera di Pietro indica come dovere di ogni cristiano maturo: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». (1Pt 3,15).

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