Giorni di preparazione a Macerata in attesa del 21 novembre per la Festa della Madonna della Salute. Le celebrazioni si apriranno domenica 17 novembre con la Processione con il quadro di Maria Santissima, opera del Sassoferrato, per le vie del Centro Storico. Partenza prevista dalla Cattedrale dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista alle ore 11.30. Il 18 novembre, ancora in Cattedrale, avrà inizio il Triduo di preparazione con la preghiera, alle ore 17.30, per la IV Giornata dedicata alle vittime e i sopravvissuti agli abusi. Il 19 e il 20 novembre, presso la chiesa di San Giorgio, si celebrerà l’Adorazione Eucaristica, alle 17.30, seguita dalla recita del Rosario e dalla Santa Messa, con inizio alle 18.30.
Denso il programma previsto per giovedì 21 novembre nella chiesa di San Giorgio:
- Ore 7.30 Santa Messa;
- Ore 8.30 Santa Messa;
- Ore 9.30 Rosario;
- Ore 10.30 Santa Messa;
- Ore 11.30 Rosario;
- Ore 12.15 Santa Messa;
- Ore 15.00 Santa Messa;
- Ore 16.00 Rosario;
- Ore 16.30 Santa Messa con unzione degli infermi;
- Ore 18.00 Rosario;
- Ore 18.30 Santa Messa.
Le celebrazioni liturgiche delle ore 10.30 e delle ore 18.30 saranno presiedute dal vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi. Sempre il 21 novembre, la Santa Messa delle ore 10.30 vedrà inoltre la presenza dei Carabinieri in onore della Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma.
Il dipinto della Madonna della Salute, attribuito a Giovanni Battista Salvi, detto Il Sassoferrato (sec. XVII), rappresenta un vero e proprio tesoro artistico e di devozione contenuto all’interno della chiesa di San Giorgio. Fu trasportato a Macerata da Venezia da don Ludovico Ferraioli che la donò alla città nel 1666. La devozione si sviluppò subito e i maceratesi chiesero per se stessi e per i loro cari la protezione spirituale e la salute del corpo. Non solo, alla Madonna della Salute i fedeli rivolsero le loro preghiere per la salvezza dalle pestilenze, dalle carestie, dalle guerre e dai terremoti. Numerose nel tempo le messe e le cerimonie, soprattutto per gli ammalati e gli anziani.