In un’epoca
Per questo motivo ai bambini della scuola primaria Anna Frank di Pollenza, è stata presentata la figura di San Nicola da Tolentino, santo marchigiano conosciuto in tutto il mondo per le sue qualità da taumaturgo.
Padre Giustino si è presentato come un sacerdote appartenente all’Ordine agostiniano, lo stesso di San Nicola da Tolentino e ha fatto ascoltare ai bambini un coinvolgente canto di Medjugorje: “Gesù mi ama!” Il canto animato dai gesti e dal battito delle mani, ha permesso al sacerdote di conoscere uno a uno i bambini. Poi P. Giustino ha parlato del pavone, simbolo di immortalità, presente sull’urna del santo tolentinate e nelle catacombe cristiane, come ad esempio in quella di Santa Cristina da Bolsena.
Padre Giustino ha narrato ai bambini la vita di Santa Cristina da Bolsena, bambina undicenne che si rifiutò di adorare gli idoli e che per questo fu messa a morte dal proprio padre Urbano, che era un magistrato. Avendo conosciuto la religione cristiana, la piccola Cristina rimase fedele a Gesù e per lui sopportò anche la crudele tortura della ruota sotto la quale ardevano le fiamme; la bimba si salvò da tale supplizio e allora il padre la condannò all’annegamento, facendola gettare nel lago di Bolsena con una mola legata al collo. La pietra si mise a galleggiare e la bambina si salvò anche questa volta. Prodigiosamente la grossa pietra si mise a galleggiare invece di andare a fondo e riportò alla riva la fanciulla, la quale calpestando la pietra una volta giunta, lasciò (altro prodigio) impresse le impronte dei suoi piedi; questa pietra fu poi trasformata in mensa d’altare.
I bambini erano già conoscevano la vita del santo e dei principali fatti prodigiosi a lui attribuiti, avendo anche realizzato con la carta e altri materiali gli elementi caratteristici della sua iconografia:
– con delle stecche di legno e del cartone sono stati costruiti dei simpatici bauletti che ricordano la cassa che ha lungamente conservato le sante braccia di San Nicola;
– con il cartoncino sono stati realizzati gli abiti agostiniani da novizio e da professo indossati dal santo durante la sua vita religiosa nell’ordine agostiniano;
– carta e stecche di legno sono state trasformate in splendidi pavoni come quelli incisi sulla tomba del santo a ricordare il suo passaggio alla vita eterna;
– gigli di carta rimandano alla virtù della purezza che il santo aveva coltivato per tutta la vita;
– tante stelle di cartoncino giallo realizzate con tecniche diverse, a ricordo della stella che guidò San Nicola a Tolentino, ma anche il simbolo eucaristico in cui il santo vedeva l’immagine di Gesù Bambino;
– uccelli di carta rammentano il miracolo delle pernici offerte al santo, durante la sua malattia, per cibarsene e che San Nicola fece ritornare in vita;
– il nome di San Nicola è stato scritto a lettere cubitali in perfetta calligrafia gotica;
– l’immagine del santo è stata realizzata su bigliettini di carta a forma delle mani dei bambini.
Padre Giustino ha regalato ai bambini una bella immagine di San Nicola recante a tergo la preghiera del bambino, un’altra immagine del santo a cui appaiono le anime purganti mentre celebra la Santa messa ed infine i panini benedetti con i quali il santo ottenne la guarigione.
La lezione è terminata con un festoso scambio di saluti.