Aula sinodale affollata per il primo appuntamento dedicato ad approfondire il tema del Giubileo: “Misericordiosi come il Padre”. L’incontro, che si è svolto dopo cena nella grande sala annessa alla Domus San Giuliano, era guidato dal vescovo Nazzareno Marconi che ha trattato il tema “La misericordia nell’Antico Testamento” (Qui il testo integrale dell’intervento). L’appuntamento è stato trasmesso in diretta da RadioNuova e da èTv Macerata, oltre che via streaming dal sito della diocesi.

Il vescovo ha esordito notando come il tema della misericordia, pur «centrale nella Bibbia, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento» sia stato «di fatto trascurato nella teologia sistematica e ridotto a un piccolo tema secondario nella trattazione della virtù della giustizia». Eppure «se pensiamo Dio a partire dall’incarnazione, lo specifico cristiano della nostra fede, se mettiamo al centro il kerigma: Dio che si è fatto uomo ed è morto, il giusto per salvare gli ingiusti, allora la misericordia diventa centrale e la visione di Dio viene ribaltata».

Se i credenti hanno tardato a riconoscere l’importanza decisiva della misericordia, tante più difficoltà ha incontrato il «pensiero umano naturale, che ha elaborato le varie filosofie e da queste il pensiero etico, quindi politico e sociale». Per Kant «un Dio misericordioso sarebbe perciò un dio poco etico, un dio imperfetto». E da Kant «derivano le filosofie di tipo marxista o socialista, che sospettano che la misericordia sia un sostituto negativo della giustizia, invece di riformare il sistema sociale ingiusto la misericordia cercherebbe di calmare la giusta rabbia con l’elemosina. La fede sarebbe così un oppio dei popoli». Così a sinistra, ma anche a destra «Friedrich Nietzsche ha disprezzato la misericordia, come espressione di debolezza, indegna dell’uomo forte e duro».

Ecco che proprio la lotta «contro le ideologie estremizzanti di questo pensiero filosofico: il marxismo ed il nazismo, che hanno causato tanti dolori agli uomini, si è riscoperto il valore dell’idea di misericordia». Una riscoperta che ha avuto per protagonisti i papi del secolo scorso «fin da Papa Giovanni XXIII, nel suo discorso di apertura del Concilio Vaticano II, dove ha detto: “Oggi la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità”» E quindi Giovanni Paolo II con l’enciclica la “Dives in misericordia”; papa Benedetto con la sua “Dio è amore”. E Papa Francesco che ha fatto «della misericordia il tema centrale e fondamentale del suo Pontificato».

Monsignor Marconi prende quindi in mano l’Antico Testamento riconoscendo che «nei primi capitoli della Bibbia non troviamo ancora la parola “misericordia”. Tuttavia, troviamo che Dio fin dall’inizio ha resistito al male e al caos». Anche quando si parla di Abramo il termine è assente «eppure la realtà della misericordia è già presente». Con Mosè la parola fa invece la sua comparsa ripetutamente.

In particolare la «terza rivelazione a Mosè: “JHWH è un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,6) […] va considerata come nome di Dio e quasi come definizione dell’essenza di Dio. Pertanto nell’Antico Testamento, soprattutto nei Salmi, è sempre nuovamente ripetuta».

«L’apice della rivelazione antico-testamentaria della misericordia di Dio si trova nel profeta Osea […] La vera trascendenza di Dio è la misericordia […] La misericordia è espressione della sua essenza divina. La misericordia lo distingue completamente dagli uomini e lo eleva al di sopra di tutto l’umano. Essa è la sua sublimità e la sua sovranità.
In Dio si amplifica perciò la compassione umana e non la sua impassibilità: san Giovanni giungerà perciò a dire che: “Dio è amore”».

In conclusione dell’intervento il vescovo ha proposto due “sintesi”: una simbolica, sottolineando che «il peccato non è semplicemente cancellato dalla misericordia divina, ma viene redento» e l’altra teologica, per cui in forma «un po’ semplicistica potremmo dire che nella Bibbia non c’è vera misericordia se non c’è Amore, Compassione e Fedeltà».

Alla relazione hanno fatto seguito numerose domande, formulate soprattutto attraverso Sms, da chi aveva assistito da radio e tv.

I prossimi appuntamenti saranno: martedì 19 gennaio don Piero Tantucci tratterà «La Misericordia di Gesù nel Vangelo»;martedì 26 gennaio il professor Francesco Giacchetta affronterà «La Misericordia nel quotidiano». Si riprenderà dopo Pasqua, martedì 5 aprile, con la lezione di don Giovanni Frausini su «La Misericordia: nella vita della Chiesa e nella Liturgia». Don Marco Di Giorgio, il 12 aprile, affronterà il tema: «Le opere di misericordia corporale», mentre padre Giovanni Frigerio o.cist. concluderà il programma di approfondimento intervenendo, martedì 19 aprile, su: «Le opere di misericordia spirituale».

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