«La fede è un dono che rende migliori le cose ed è un bene per chi si dedica allo studio e alla cultura, perchè consente di sperimentare una dote fondamentale quale è l’umiltà: il professor Pio in questo senso è stato un lodevole esempio, di cui esser grati». Con queste parole, a nome dell’intera comunità diocesana, il vescovo Nazzareno Marconi ha ricordato il professor Pio Cartechini, celebrandone, nel pomeriggio di oggi, le esequie nella chiesa del Sacro Cuore, a Macerata.

DSCN2683Spentosi domenica sera, dopo breve malattia all’età di 88 anni (leggi Qui il servizio), il professor Cartechini, lo ricordiamo, ha rappresentato una figura di rilievo della cultura maceratese, assumendo la direzione dell’Archivio di Stato di Macerata nel 1962, mantenendolo fino al collocamento a riposo nel 1992.
Assieme al Vescovo, con altri sacerdoti e diaconi, hanno concelebrato il vicario generale, monsignor Pietro Spernanzoni, e il vicario per il Clero, monsignor Pio Pesaresi.

DSCN2692Oltre a diversi collaboratori della Curia, che nel tempo hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le straordinarie doti umane e lavorative dello studioso, erano presenti anche tanti volti noti del panorama sociale culturale cittadino – riconoscibili, tra gli altri, il sindaco di Macerata Romano Carancini, l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde, l’onorevole Adriano Ciaffi e la professoressa Rosa Marisa Borraccini – che, in un cordoglio unanime, non sono voluti mancare per l’estremo saluto ad un uomo che, negli anni si è sempre speso instancabilmente per una crescita culturale condivisa, secondo i princìpi evangelici ed un profondo, appassionato senso del dovere.

«Non è un panegirico il mio – ha aggiunto inoltre don Nazzareno –, ma la condivisione di questi due anni di esperienza con lui per la sistemazione dell’archivio e della biblioteca diocesana. Ciò che, infatti, mi ha colpito del professore è che, nonostante l’età avanzata, era sempre capace di guardare al futuro: questo permette la fede, di pensare al domani».

DSCN2685Facendo poi riferimento alla capacità di «essere consapevoli delle conoscenze acquisite nel tempo senza montarsi la testa, perchè è il Signore l’unico che ne sa più di noi», il nostro Pastore, riferendosi alle Letture e al Vangelo del giorno, ha sottolineato come «la morte, per noi cristiani, fa inevitabilmente parte della vita e della quotidianità attraverso cui camminiamo verso l’incontro con Dio, proprio come ha fatto Pio».

Quindi, una preghiera, rivolta a tutti i fedeli: «Preghiamo insieme, affinchè possiamo sempre portare frutti di bene e avere la grazia di incontrare belle persone come lo è stato il professor Cartechini con la sua testimonianza cristiana». Una testimonianza che non andrà sicuramente perduta e che saprà continuare a germogliare anche negli affetti del caro Pio.
Ai suoi familiari e, in particolare, a suo figlio Giancarlo Cartechini, per anni prezioso e valente collaboratore del settimanale diocesano Emmaus, arrivi il pensiero più sincero da parte della redazione.

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