Domenica 8 maggio si celebra la 50ma Giornata delle Comunicazioni sociali; quest’anno il tema affrontato da papa Francesco è: “Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo”.

Per approfondire e comprendere meglio questo argomento, lunedì 2 maggio alle ore 21.15 presso il cine-teatro Don Bosco di Tolentino, l’arcivescovo di Ancona-Osimo, card. Edoardo Menichelli, illustrerà il tema “Comunicazione e Misericordia in famiglia”. L’incontro è organizzato dalla parrocchia della Santa Famiglia di Tolentino, in collaborazione con il CGS “V. Bachelet” e l’Azione Cattolica.

Nel messaggio dello scorso 24 gennaio, papa Francesco ha scritto: «La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società. Com’è bello vedere persone impegnate a scegliere con cura parole e gesti per superare le incomprensioni, guarire la memoria ferita e costruire pace e armonia. Le parole possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico, sia in quello digitale».

Pertanto, sottolinea il messaggio, «parole e azioni siano tali da aiutarci ad uscire dai circoli viziosi delle condanne e delle vendette, che continuano ad intrappolare gli individui e le nazioni, e che conducono ad esprimersi con messaggi di odio. La parola del cristiano, invece, si propone di far crescere la comunione e, anche quando deve condannare con fermezza il male, cerca di non spezzare mai la relazione e la comunicazione. In tutti questi casi la misericordia è capace di attivare un nuovo modo di parlare e di dialogare, come ha così eloquentemente espresso Shakespeare: “La misericordia non è un obbligo. Scende dal cielo come il refrigerio della pioggia sulla terra. È una doppia benedizione: benedice chi la dà e chi la riceve (Il mercante di Venezia, Atto IV, Scena I)”».

Una buona comunicazione può aprire uno spazio per il dialogo, per la comprensione reciproca e la riconciliazione, affinché possano fiorire incontri umani fecondi. In un momento in cui la nostra attenzione è spesso rivolta alla natura polarizzata e giudicante di molti commenti sui social network, tale tematica ci permette di concentrarci sul potere che le parole e i gesti hanno di superare le incomprensioni, guarire le memorie e costruire la pace e l’armonia.

Ancora una volta, papa Francesco aiuta a riscoprire che al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana. Comunicazione che non è solo un’attuale o aggiornata tecnologia, ma una profonda relazione interpersonale. In questo senso il direttore di “Civiltà Cattolica”, padre Antonio Spadaro, ha sottolineato il significato del “comunicare in maniera misericordiosa” che non è scontato, soprattutto nella famiglia: «Se la comunicazione ha una rilevanza politica, essa ha anche un peso sempre più forte nel sentirsi cittadini e nel costruire la cittadinanza. Il “potere della comunicazione” è la “prossimità”, che innesca una tensione bipolare di avvicinamento e allontanamento e, al suo interno, presenta un’opposizione qualitativa: avvicinarsi bene e avvicinarsi male».

Conclude padre Spadaro: «In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e i fratelli in umanità. Questo è il compito di chi oggi è impegnato nella comunicazione».

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