Un incontro significativo che ha dato risposte positive e condivise Così il sindaco Romano Carancini ha definito la riunione avuta ieri in Regione e che ha visto al centro del colloquio le questioni attualmente in cima alla lista delle priorità in tema di sanità.

Interlocutori del Primo cittadino maceratese sono stati il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini, il direttore sanitario degli Ospedali Riuniti Nadia Storti, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il presidente della commissione regionale Sanità Fabrizio Volpini, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il consigliere regionale Francesco Micucci.

ospedale-600x400«Il sistema sanitario dell’Area vasta – ha affermato il sindaco Carancini nel corso della conferenza stampa convocata oggi – deve ritrovare fiducia, e per farlo ci devono essere passaggi come quello di ieri». La prima questione messa sul piatto è stato un «vulnus pregiudiziale» e, di conseguenza, «ho chiesto – ha riferito il sindaco – che, nel primo atto politico-amministrativo della Regione Marche, si preveda un presidio ospedaliero Marche Centro accanto a quelli già esistenti Nord e Sud». E per avere un ospedale unico la chiave di volta sta nel fatto che gran parte delle risorse che saranno necessarie per pianificarlo debbano provenire da risparmi di spesa dei due presidi sanitari esistenti.

«La chiusura degli ospedali esistenti non deve creare allarmismi sul territorio perché ciò avverrà solamente una volta che l’ospedale unico sarà realtà. Rimarranno aperti e saranno punti di emergenza, fondamentali per svolgere attività di filtraggio per quella che sarà l’eccellenza. I sindaci del territorio – ha detto Carancini rivolgendo loro un appello affinché condividano questo percorso – debbono fare un salto di qualità perché in questo frangente esistono condizioni per accorciare le distanze rispetto ad altre realtà e diventa fondamentale cogliere la decisività del momento».

«La chiusura degli ospedali esistenti – ha affermato Carancini – non deve creare allarmismi sul territorio perché ciò avverrà solamente una volta che l’ospedale unico sarà realtà. Rimarranno aperti e saranno punti di emergenza, fondamentali per svolgere attività di filtraggio per quella che sarà l’eccellenza»

E su questo è stata chiesta un’accelerazione sul progetto di fattibilità su cui si sta lavorando e che dovrebbe essere pronto tra una ventina di giorni. Immediatamente dopo il sindaco Carancini convocherà la conferenza dell’Area vasta 3 per esaminare i punti essenziali dell’ospedale unico in modo da poter proseguire con la seconda tappa. Altre richieste, accolte, hanno riguardato l’eliminazione della tricotomia di direttori di presidi per arrivare ad un sola nomina che corrisponda ad una figura di grande spessore e il rafforzamento dell’ufficio Tecnico, mentre per ciò che riguarda i lavori in corso per il nuovo pronto soccorso, entro maggio, è stato assicurato, dovrebbero essere completati quelli relativi alla prima parte e passare subito dopo al secondo stralcio da terminare entro il 2017.

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(foto Radio Nuova)

«Credo che il territorio – ha detto ancora Carancini, riferendosi ai tagli dell’1% chiesti a ciascuna Area vasta su un bilancio totale di 550 milioni di euro – meriti investimenti. In questo modo, al contrario, lo si vuole svuotare». In particolare al presidente Ceriscioli e al direttore Maccioni, che hanno sostenuto la proposta, il sindaco di Macerata ha chiesto che si proceda immediatamente, così come stabilito dalla delibera n.1219 dell’ottobre 2014, al bando per radiologia interventistica, condizione fondamentale affinché Macerata si candidi a diventare un punto di eccellenza regionale per ciò che riguarda la medicina vascolare e l’avviamento dello Stroke Unit (Unità urgenza ictus).

Sul fronte primari, la proposta avanzata ha riguardato il ribaltamento del metodo di nomina adottata fino a oggi ed è stata chiesta un accelerazione anche sulle dotazioni tecnologiche.
parto-ostetricia-ginecologia-medici-nascita-ospedale-750x420«Inoltre – ha aggiunto quindi Carancini – abbiamo chiesto che Macerata diventi il primo polo di Ostetricia della regione con i suoi 1.500 parti l’anno. Siamo stanchi di sentire critiche e illazioni circa la non idoneità della struttura. Fino a qui abbiamo accettato ogni attacco ma Macerata è in grado di sostenere questo sforzo con competenza e professionalità e in totale sicurezza anche dal punto di vista infrastrutturale». Infine, ma non per questo ultima, Carancini ha proposto l’istituzionalizzazione del gruppo di lavoro di neuropsichiatria infantile del dottor Maurizio Pincherle che al momento, a Macerata, non ha dignità di rete clinica.

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