Nelle Marche la crisi ha fatto sentire i suoi effetti facendo salire la percentuale delle famiglie povere da 5.4 % delle famiglie residenti del 2008 al 9.9 % nel 2014. Un aumento di oltre quattro punti percentuali che rende urgente la necessità per istituzioni e organizzazioni sociali e sindacali di mettersi in rete e adottare delle strategie comuni, al fine di intercettare più rapidamente possibile le situazioni presenti sul territorio che richiedono un intervento e, dove possibile, di adottare delle misure di prevenzione.

La povertà si contrasta con un Piano organico nazionale e con la proposta del Reis: gli interventi previsti nella Legge di Stabilità appena varata dal Governo, anche su sollecitazione dell’Alleanza contro la povertà in Italia, costituiscono un importante passo in avanti nella lotta contro l’esclusione sociale, ma tanto può essere ancora fatto, anche nella nostra Regione.

L’obiettivo dell’alleanza contro la Povertà nelle Marche è quello di costruire un sistema stabile di relazioni tra soggetti delle istituzioni pubbliche, Terzo settore e forze sociali. Si tratta di un’ulteriore occasione per premere l’acceleratore nella messa in pratica di azioni mirate contro la povertà. L’investimento proposto alla Regione Marche è quindi di circa un milione di euro. Nessuna risposta realmente efficace si potrà avere tuttavia senza la necessaria costruzione di una rete attiva sul territorio tra pubblico e privato sociale che insieme collaborino al reinserimento sociale delle famiglie in difficoltà.

Nelle Marche a partire dalle considerazioni e proposte in precedenza descritte, l’Alleanza contro la povertà ha ritenuto opportuno avviare una fase di confronto e di costruzione di reti sul territorio con l’organizzazione di cinque seminari provinciali che hanno avuto luogo il 7 luglio presso le Sedi provinciali del Csv. I seminari hanno visto l’intervento ad Ancona di Giovanni Santarelli, dirigente Regione Marche P.F. Programmazione sociale, e la partecipazione nelle altre sedi provinciali di alcuni Coordinatori di Ambito marchigiani oltre che dei referenti delle associazioni aderenti all’Alleanza a livello locale.

Dai seminari provinciali sono emerse le seguenti proposte:

  • Costruire reti: da parte dei soggetti pubblici e del privato sociale è stata espressa la ferma volontà di mettersi in rete per fornire un adeguato supporto alle famiglie, mettendo in comune le esperienze di sostegno alla povertà già esistenti in alcuni territori;
  • Formazione: da parte dei soggetti referenti delle associazioni aderenti all’Alleanza contro la povertà, ma anche dei Coordinatori di Ambito presenti ai seminari, è stata espressa la necessità di procedere ad una formazione comune sulle tematiche del Reis, del Sia e delle misure a supporto della povertà e del disagio sociale attualmente esistenti o che saranno prossimamente introdotte;
  • Monitoraggio: è emersa l’esigenza di procedere ad un monitoraggio concreto dei bisogni e delle esperienze di sostegno alla povertà già esistenti sul territorio attraverso la costruzione di un osservatorio che sappia valutare in anticipo, sulla base dei dati in suo possesso, l’impatto dell’introduzione delle misure. La Caritas dispone già di un programma, l’Ospo, capace di fare una sorta di monitoraggio ma questo programma deve essere in grado di dialogare con i sistemi informativi utilizzati dal pubblico;
  • Rafforzare la collaborazione con gli Ambiti Territoriali Sociali e con i sindaci: agli Ambiti Territoriali Sociali che non hanno partecipato ed ai Sindaci dei Comuni capofila si provvederà ad inviare una lettera per conoscere la loro disponibilità a mettersi in rete o se, invece, ritengano opportuno portare avanti i progetti individualmente. Verrà inoltre chiesto agli Ambiti Territoriali Sociali se hanno già provveduto ad identificare sul territorio le famiglie che potrebbero essere beneficiarie delle misure introdotte dal Sia, questo dato potrebbe essere molto utile al monitoraggio.
  • Rafforzare la collaborazione con i Ciof: a loro spetterà il compito del reinserimento lavorativo dei soggetti beneficiari del Sia e pertanto saranno interlocutori privilegiati della rete dell’Alleanza contro la povertà nelle Marche, di concerto ovviamente con agli Ambiti Sociali Territoriali di riferimento, per poter lavorare insieme per l’inclusione sociale attraverso il possibile inserimento lavorativo delle persone individuate beneficiarie del Sia;
  • Coinvolgimento del sistema sanitario: anche il sistema sanitario dovrà essere coinvolto per rispondere anche alla difficoltà di tutte quelle famiglie in stato di disagio che saranno interessate dal Sia (e magari non solo di quelle), di ricorrere alle dovute cure mediche necessarie per mancanza di risorse economiche o per i lunghi tempi di attesa.
  • Progettualità: l’Alleanza contro la povertà nelle Marche e le istituzioni della Regione Marche si auspica che si uniscano in una rete virtuosa, non solo per un proficuo raggiungimento degli obiettivi ma anche per il recupero di fondi integrativi a quelli già stanziati. Soprattutto le risorse a disposizione non dovranno essere cedute a fondo perduto ma in un’ottica di progettualità, in modo che ogni soggetto facente parte della rete possa mettere a disposizione il proprio potenziale per affrontare la situazione di disagio. Si potrebbe ipotizzare anche di lavorare su progetti di start up sul tema della povertà.

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