Fra i tanti titoli con i quali viene invocata la Vergine Santissima, uno è particolarmente caro alla Comunità parrocchiale di Passo di Treia: Madonna del Ponte. Un titolo significativo, che evoca non solo il luogo dove il tempio a Lei dedicato sorge, ma soprattutto in questo periodo richiama alla coscienza dei credenti la necessità di invocare dalla Vergine il coraggio di “costruire ponti” in controtendenza alla diffusa opinione di “innalzare muri”.

Costruire ponti nei rapporti verso l’altro, fra le comunità, fra i popoli, verso gli ultimi e gli scartati, è la misericordia che si concretizza in gesti di accoglienza e di vicinanza, di cui fulgida icona è la neo Santa di Calcutta, Madre Teresa. Papa Francesco a conclusione del primo incontro con i giovani della Gmg a Cracovia così esortava: «Allora tutti insieme ora chiediamo al Signore: lanciaci nell’avventura della misericordia! Lanciaci nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri (recinti e reti); lanciaci nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita» (leggi qui il testo completo).

Il quadro della Madonna del Ponte
Il quadro della Madonna del Ponte

Sicuramente in questo senso acquista valore di fede l’invocazione «Vergine del Ponte, prega per noi» con cui la comunità passotreiese saluta la Madonna. Per antica devozione verso la Vergine Maria, invocata come protettrice dei viandanti, i passotreiesi avevano eretto un’edicola proprio nei pressi dell’antico ponte romano sul fiume Potenza tra i territori di Treia e Pollenza. Il riferimento più antico documentato risale alla fine del Settecento. Quando, nel 1842, il cardinale Nicolò Grimaldi, patrizio treiese, donò alla nascente Comunità parrocchiale un quadro con l’immagine di Maria con il Bambino, si pensò di costruire una piccola cappella lunga circa quattro metri al posto dell’edicola. Il 6 settembre 1849 ci fu la solenne inaugurazione con grande partecipazione di fedeli che elevavano preghiere e inni di lode alla Vergine, invocandoLa con il titolo di Madonna del Ponte.

Le pareti del piccolo tempio si riempirono nel corso degli anni di ex-voto, rosari, quadretti, corone di corallo e d’oro, testimonianze eloquenti di profonda devozione e di grazie e favori ricevuti. In occasione delle cerimonie, tanto era il concorso di popolo, che i fedeli rimanevano inginocchiati fuori ed ostruivano anche il passaggio del ponte. Ciò indusse il parroco don Luigi Arcangeli ad abbattere nel 1884 la cappellina e a costruire al suo posto, in gran parte a spese proprie e sulla sua proprietà, l’attuale chiesa più ampia, decorosa e funzionale: un’aula rettangolare di metri 12×5, con una piccola cappella laterale dedicata a san Giuseppe Labre, il santo francese che qui transitò pellegrino verso Loreto. Sulla facciata fu posta anche la dedica “Deiparae a Ponte Sacrum”.

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La facciata della chiesa della Madonna del Ponte

La cerimonia di apertura avvenne il 31 maggio 1885 con solenni festeggiamenti di più giorni e con continuo afflusso di fedeli provenienti anche dai paesi vicini. L’invito sacro ad una partecipazione corale fu rivolto con un manifesto agli abitanti «di questo Villaggio ove tenerissima e secolare è la devozione inverso la Gran Madre di Dio che per avita tradizione si nomina dal Ponte», con la viva raccomandazione di decorare al passaggio della processione «di lumi l’esterno delle vostre case a segno del vostro giubilo e nell’interno sempre risuoni Viva Maria».

Il 20 ottobre 1906 nel corso dei lavori di allargamento dell’antico ponte si verificò un grave incidente sul lavoro causato dalla caduta dell’ultima arcata, proprio quella vicina alla chiesa: miracolosamente non ci furono morti, ma solo sei operai feriti. Le persone accorse attribuirono ciò alla speciale protezione della Vergine ed immediatamente si recarono in chiesa per innalzare preghiere e lodi di ringraziamento.

Nel tempo la devozione verso la sacra immagine andò in crescendo: per iniziativa di un gruppo di reduci della prima guerra mondiale fu fondata la Confraternita della Madonna del Ponte, attiva ancora oggi, con tunica bianca e mantellina celeste. Inoltre in segno di riconoscenza e di affetto la popolazione fece eseguire dal cesellatore romano R. Leclerc una preziosa corona d’oro che fu benedetta da papa Pio XI e l’8 settembre 1938 fu posta sul capo della Madonna dal vescovo mons. Ferdinando Longinotti.

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8 settembre: le confraternite durante la processione lungo le vie di Passo di Treia

La venerata Immagine fu oggetto di un sacrilego furto consumato la notte dell’11 gennaio 1942: il quadro, privo degli ori e delle corone, fu ritrovato tra i cespugli lungo la sponda del Potenza e, dopo attimi di costernazione e di rabbia, fu accompagnato dal parroco don Otello Patrassi e dal popolo commosso e sdegnato nella chiesa parrocchiale, dove nei giorni seguenti si susseguirono preghiere e funzioni riparatrici. La testimonianza di affetto si manifestò anche con gesti concreti e significativi. La cronaca di quei giorni registra infatti che «si videro uomini togliersi i loro anelli, mamme e giovani spogliarsi di dosso i gioielli per offrirli alla Vergine, ed in meno di quindici giorni furono offerti tanti oggetti preziosi da superare di gran lunga quelli trafugati»Furono così realizzate nuove corone eseguite dal prof. Pietro Taviani di Como e il 23 gennaio 1943 lo stesso papa Pio XII le pose sul capo della Vergine e del Bambino. Grandi festeggiamenti accolsero il quadro al ritorno da Roma e processionalmente la sacra Immagine fu accompagnata nella sua chiesa e ricollocata nella nicchia sopra l’altare.

Passo di Treia, 1943 - I fedeli accompagnano la Sacra Immagine alla Chiesa del Ponte
Passo di Treia, 1943 – I fedeli accompagnano la Sacra Immagine alla Chiesa del Ponte

La distruzione dell’antico ponte romano a cinque archi, provocata dai tedeschi in ritirata il 28 giugno 1944, provocò alcuni danni all’edificio che fu riparato solo nel 1952 ad opera del parroco don Enrico Pettinari; il ponte nell’immediato dopoguerra fu sostituito da una moderna struttura.

Due sono le festività annuali celebrate in onore della Madonna del Ponte e cioè il 23 gennaio in ricordo dell’Incoronazione e l’8 settembre, ricorrenza liturgica della Natività della Beata Vergine Maria, Compatrona della Parrocchia e titolare della nuova chiesa sorta a Passo di Treia nel 1999. In questo giorno i festeggiamenti culminano con una solenne e tradizionale processione con grande concorso di popolo, durante la quale la sacra Immagine viene portata per le vie del paese.

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