«Dio vide la sofferenza del suo popolo e se ne prese cura». Cita l’Esodo (2:23-25) don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter, per rappresentare il suo impegno contro la pedofilia a in favore della tutela dei diritti dell’infanzia. «Il 3 settembre scorso ho festeggiato 25 anni di sacerdozio – ha aggiunto don Fortunato, intervistato per Emmausonline e Radio Nuova Macerata -, tempo che, grazie alla mia passione per le nuove tecnologie, ho impiegato nel conoscere un mondo in passato sconosciuto come quello della diffusione online delle immagini e dei video pedopornografici».

Interrogandosi su come intervenire e cosa fare, il sacerdote unì le forze dei giovani della sua parrocchia, ad Avola, mettendo in luce il suo dono: «Vedere la sofferenza dei bambini e farsene carico». Un impegno che, negli ultimi 12 anni, ha aiutato circa 1300 vittime, a far chiudere più di 3 milioni di siti pedopornografici, oltre a favorire le inchieste più importanti d’Italia e nel mondo «contro questo fenomeno aberrante che papa Francesco definisce “tragedia dell’uomo”». La “battaglia”, ora, è riuscire a far riconoscere universalmente gli abusi sui minori come un “crimine contro l’umanità”.

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Un momento dell’intervista a don Fortunato Di Noto

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