Si avvicina il giorno di Ognissanti e, accanto a chi si prepara alla preghiera e a onorare i propri defunti, iniziano a mobilitarsi anche gli strampalati fautori di zucche, mostri d’ogni genere e fattucchiere: in poche parole, Halloween. Don Diego Goso ha affrontato il “problema” in modo insolito e senza dubbio originale, stigmatizzando l’evento consumistico americano e, viceversa, ribadendo l’importanza della ricorrenza cristiana, non soltanto per ciò che riguarda il 1° novembre ma nella quotidianità, in particolare, dei più giovani. Parroco, blogger e scrittore, don Goso è infatti l’autore de “Il manuale del cacciatore di mostri” (Effatà Editrice, 2016), libro disponibile anche in versione eBook, che invita «a cercare i mostri non al di fuori ma dentro di sé, per riconoscere così anche ciò che si agita nel cuore degli altri e imparare a governare meglio se stessi e le proprie relazioni». Lo abbiamo intervistato per i media diocesani.

il-manuale-del-cacciatore-di-mostriDon Goso, già dalle prime pagine del libro è evidente l’ironia con cui affronta il tema di Halloween, ma cosa l’ha spinta a realizzare questo manuale?
Alcune figure che normalmente appartengono al mondo dell’orrore, come vampiri, zombie, streghe o mummie, ci viene riproposto ogni anno dall’immaginario di Halloween, così come in tante serie Tv o film molto in voga. Ho cercato, perciò, di spiegare come questi mostri siano in realtà delle rappresentazioni di difetti e caratteristiche dell’animo umano che possono appartenere a ognuno di noi. Questo perché abbiamo degli atteggiamenti che ci fanno perdere la bellezza dell’immagine di Dio, facendoci diventare delle parodie di noi stessi, ovvero dei piccoli “mostriciattoli”.

I mostri sono le rappresentazioni dell’animo umano quando perdiamo la bellezza dell’immagine di Dio

ilmanualedelcacciatoredimostriint-2Quali sono questi aspetti?
Una caratteristica del cuore può essere un po’ di “vampirismo”: chi si nutre non tanto di sangue ma di emozioni, passando da un rapporto sentimentale all’altro, da un’amicizia all’altra, senza la volontà di costruire qualcosa di stabile. L’abuso del cellulare, poi, rende le persone degli “zombie”: a tavola non si parla, la comunicazione verbale è ridotta al minimo e siamo più orientati sui nostri telefonini piuttosto che parlare con un amico. Siamo delle “streghe” quando ci mettiamo in testa di fare del male a qualcun altro. Con ironia, si vuole aiutare a rivelare questi difetti, anche all’interno delle nostre comunità parrocchiali, ritornando all’esempio dei Santi e in contrapposizione con Halloween, vivendo appieno la festa del Vangelo.

Ritornare all’esempio dei Santi ci fa vivere appieno la festa del Vangelo

Con questo spirito, lei definisce Gesù il primo “acchiappa fantasmi”…
Nel Vangelo abbiamo continuamente rimandi di Gesù che combatte il male in tutte le sue forme, anche quello spirituale. Nell’ultimo capitolo del “Manuale”, il libro si sofferma su una questione che ritengo importante: i mostri sono tutte favole ma il diavolo in realtà esiste. Gesù ha dichiarato guerra al peccato, a tutte le forme in cui il male si manifesta. Cerchiamo di essere anche noi con Lui contro questo nemico che corrode il cuore umano.

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