Anche in occasione della festività di Tutti i Santi moltissimi maceratesi si sono ritrovati alle 11.30 ai Giardini Diaz di Macerata, una «cattedrale fornita gratuitamente dal Padre Eterno» per partecipare alla Santa Messa, presieduta dal vescovo diocesano Nazzareno Marconi all’aperto come in gran parte delle parrocchie della diocesi. Un’occasione per vivere questo momento in comunione ed essere vicini ai tanti fratelli della provincia e della regione che stanno soffrendo. Con lui alcuni sacerdoti delle parrocchie della città e la comunità salesiana.

Nell’omelia monsignor Marconi ha sottolineato come «Il primo messaggio ci viene da questa festa. La fede ci insegna che le persone buone, quando vanno nella vita che ci attende, non se ne stanno con le mani in mano. Santa Teresa di Gesù Bambino sul letto di morte disse alle sue consorelle di voler “andare in cielo, perché se qui ho potuto fare un po’ di bene, da lassù ne potrò fare molto di più”».

È questo il senso della festa di Ognissanti, orientato dalla Parola di Dio che «ci propone il cuore del Vangelo, le Beatitudini. Prima di Gesù le fedi insegnavano che se tutto ti va bene, vuol dire che Dio ti vuole bene, se ti va male, vuol dire che dio ce l’ha con te. Invece la prima cosa che le Beatitudini ci dicono è che il Signore sta al fianco di chi soffre e non manda le disgrazie».

Non deve venir meno la fiducia che «Il Signore ci è vicino, è con noi, e la sua vicinanza si esprime anche attraverso tutti i fratelli. Le mani di Gesù sono le mani di chi si dà da fare. Il Signore ci vuole bene e ci sostiene con l’impegno di tutti».

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Facendo riferimento al dramma del terremoto, allargando le braccia, il vescovo ha detto: «Io sono in mezzo a voi. Sono orgoglioso di questa gente per quanto sta facendo. Ieri sera ho fatto il giro dei luoghi dove si accoglie la gente che non ce la fa a stare in casa. A Tolentino, dove due parrocchie accolgono 290 persone ,una donna in cucina mi ha detto: “Ci hanno dato un minestrone già pronto, ma non era granché, e allora l’abbiamo preparato noi”. E, altro esempio, a Porto Recanati ci si sta dando da fare perché i ragazzi non perdano l’anno scolastico; oggi si sta celebrando messa nei camping». E così in tanti posti.

Concludendo, il presule ha insistito sull’idea che «Tutti possiamo essere consolati, ma tutti possiamo consolare». Per rendere tangibile questa solidarietà, ecco l’invito di ritrovarsi «in questi giorni a mezzogiorno per recitare la preghiera dell’Angelus; chi non può reciti almeno un’Ave Maria. Attraverso i nostri mezzi di comunicazione lo ricorderemo» (leggi l’invito del Vescovo). La conclusione ha rimarcato con forza l’idea della riflessione: «Preghiamo gli uni per gli altri, facciamoci coraggio. Nessuno è solo e noi siamo i piedi e le braccia di Gesù che vanno verso i fratelli».

Confermate le celebrazioni di domani, commemorazione dei defunti, al cimitero di Macerata, alle ore 10:30 e alle 15. Tempo permettendo il Vescovo celebrerà nuovamente la santa messa nei giardini Diaz nella giornata di domenica alle 11.30 come avvenuto oggi e domenica scorsa. Dalla prossima settimana riprenderanno i catechismi per le parrocchie dell’unità pastorale del centro storico, grazie alla collaborazione con la Casa salesiana che ha messo a disposizione i propri locali.

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