Anche la Regione Marche segue con attenzione la vicenda dell’azienda Tombolini, sulla quale sono intervenuti il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi (leggi qui l’articolo), e i Primi cittadini di Colmurano e Urbisaglia (leggi qui l’articolo). Gli assessori Angelo Sciapichetti, Loretta Bravi, Manuela Bora ed il segretario generale della Giunta regionale, Fabrizio Costa, hanno incontrato sindacati e vertici aziendali di Tombolini Industrie Srl ed Eugenio Tombolini Spa, dopo l’inaspettata dichiarazione di fallimento che le ha coinvolte mentre erano in piena operatività.

All’incontro hanno preso parte anche i sindaci di Urbisaglia, Fabio Francesco Giubileo e di Colmurano, Ornella Formica. «Il Gruppo Tombolini – così Sciapichetti – è una realtà storica della zona, un’eccellenza per le Marche e per l’Italia, dà direttamente lavoro a 150 famiglie e indirettamente, con l’indotto, ad altre 300. Ha negozi monomarca in tutto il mondo e partecipa da protagonista ai principali appuntamenti della moda del nostro Paese. Mentre molti delocalizzavano, queste imprese sono rimaste fedeli alla nostra gente e radicate sul territorio, i lavoratori sono il loro più grande patrimonio. Ora che stiamo faticosamente uscendo dagli strascichi di una delle crisi economiche più profonde della storia recente, sulla quale si è abbattuto il terremoto e le sue conseguenze, dobbiamo fare di tutto per preservare questa nostra eccellenza produttiva».

«Proprietà e rappresentanti sindacali – sottolinea Bora – si sono detti d’accordo nel tentare tutte le strade rese percorribili dalle norme vigenti per non disperdere professionalità, ordinativi e commesse e, in definitiva, posti di lavoro in un contesto davvero critico per le Marche e il Maceratese. Qualsiasi cosa sarà in nostro potere fare la faremo». Oggi la proprietà formalizza agli organi della procedura concorsuale una proposta per proseguire la produzione, dal momento che il lavoro alle aziende non manca e si avvicinano importanti appuntamenti come il prossimo Pitti Uomo. «Da parte nostra – sottolinea Bravi – c’è la massima disponibilità a dare risposte immediate, negli ovvi limiti delle nostre competenze, alle esigenze dei lavoratori e delle aziende. Se ve ne sarà l’esigenza daremo immediatamente seguito ai nostri adempimenti a fronte dell’eventuale richiesta di mobilità. Stiamo anche studiando la possibilità di utilizzare parte della cassa in deroga per i giorni che i lavoratori, a seguito dell’apertura della procedura, non hanno potuto lavorare essendo stato sospeso il loro rapporto di lavoro. Nel medio termine valutiamo anche possibili forme d’intervento nell’ambito del bando di filiera per il tessile, che usa fondi europei». 

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