Come noto, il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ufficializzata il 17 dicembre del 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La data fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981 in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leonidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

Il Comune di Macerata per l’occasione promuove una serie di iniziative, raccolte sotto lo slogan «CTRL + ALT + CANC. Riavvia il sistema. Interrompi la violenza», in collaborazione con il Consiglio delle donne e l’Osservatorio di genere, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza dell’assessore alle Pari opportunità Federica Curzi, della presidente del Consiglio delle donne, Ninfa Contigiani, della vice presidente Cristina Monachesi, della presidente dell’Osservatorio di genere, Claudia Santoni, della neo presidente del Soroptimist Adelaide Pangrazi e del docente di Decorazione dell’Accademia della Belle Arti, Pierpaolo Marcaccio.

«La natura pubblica delle iniziative che abbiamo organizzato – ha affermato l’assessore Curzi – è frutto di un lavoro di rete che portiamo avanti da tempo e quest’anno abbiamo allargato il nostro lavoro all’Accademia di Belle Arti che partecipa con un progetto di arte urbana. Facciamo nostro lo slogan “Non una di meno”, sotto la cui egida si svolgerà la manifestazione nazionale programmata a Roma per il 26 novembre. Le tre giornate maceratesi sono incentrate sulla prevenzione perché occorre lavorare sempre di più per educare alle differenze e valorizzarle. E’ l’unico modo per eliminare la violenza, quella che gli uomini fanno sulle donne, una violenza di genere».

Foto di gruppo a margine della conferenza stampa di stamane a Macerata
Foto di gruppo a margine della conferenza stampa di stamane a Macerata

Il programma prenderà il via mercoledì 23 novembre, alle ore 17.30, alla Bottega del libro in corso della Repubblica con la presentazione del libro «Storia di Giulia, che aveva un’ombra da bambino» (Edizioni Settenove), casa editrice marchigiana, di Christian Bruel. Ne discuteranno Edith Cognigni, dell’Università degli studi di Macerata, Monica Martinelli, della casa editrice Edizioni Settenove ed Elena Carrano, formatrice e coordinatrice Nati per Leggere provincia di Macerata. Il testo è la riedizione, 40 anni più tardi, di un album illustrato che ha segnato la storia della letteratura francese per l’infanzia, apparso per la prima volta nel 1975 ad opera di Im Media, pubblicato nel 1978 dalle Edizioni dalla parte delle bambine (Milano) e riproposto ora in un’epoca in cui il tema dell’identità di genere è più che mai di attualità.

Il giorno seguente, giovedì 24 novembre, alle ore 16, in piazza Mazzini in programma PanchinART, la panchina diversa per alzarci contro la violenza in collaborazione con gli studenti e il docente di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, Pierpaolo Marcaccio. Per la prima volta a Macerata un’esperienza di arte urbana ispirata a temi sociali che vedrà al centro la decorazione di una panchina della piazza cittadina su temi inerenti alla lotta contro la violenza sulle donne: «Arte urbana – ha affermato Marcaccio – per sensibilizzare i comuni mortali e farli entrare in relazione con l’arte. Non solo progetto su carta ma per Macerata qualcosa di concreto per entrare in sinergia con la città».

scarpe-contro-la-violenza-delle-donne-638x425 Venerdì 25 novembre, alle ore 17, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a Casa Unimc in piazza piazza Oberdan, inaugurazione della mostra fotografica «Donne e lavoro» curata dall’Associazione Toponomastica Femminile. I cinquanta pannelli esposti, dei novanta totali che compongono l’esposizione, provenienti da tutta Italia, intendono sollecitare una riflessione su un impegno femminile, costantemente presente, seppure in forme diverse, e in continua evoluzione. L’intenzione è di testimoniare la fatica, ma anche i successi delle lotte femminili per raggiungere la parità, attraversare il passato e il presente e lanciare, alle nuove generazioni, l’invito a proiettarsi nel futuro.

«La proposta che insieme all’Osservatorio di genere, l’assessorato alle Pari opportunità e il Consiglio delle donne del Comune di Macerata fanno all’opinione pubblica – ha sottolineato la presidente Contigiani – è per una lettura non stereotipica e non retorica sulle vittime della violenza maschile contro le donne, ma che si inserisce in una logica di ricostruzione storica delle vicende femminili».

Dopo il taglio del nastro della mostra seguirà un incontro–dibattito, organizzato in collaborazione con l’associazione Toponomastica Femminile. La mostra rimarrà aperta fino al 4 dicembre. «Oltre ad accogliere l’appello del nostro sodalizio – ha affermato Pangrazi – di colorare di orange dal 25 novembre asl 10 dicembre giorno del Soroptimist Day, stiamo lavorando, in contatto con i Carabinieri, per realizzare a Macerata, una stanza tutta per sé , un locale da dedicare alle donne vittime di violenza e maltrattamenti».

Per ulteriori informazioni è possibile contattare lo Sportello Informadonna alla mail informadonna@comune.macerata.it o al fisso 0733 256379.

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