Un gesto che si ripropone, a testimoniare la fede umile e sentita della gente e di una terra, quella marchigiana, in cui la devozione mariana non smette di “brillare” in tutto il suo vigore. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, infatti, è tradizione popolare e religiosa accendere dei grandi falò, comunemente chiamati «focaracci», a simboleggiare l’attesa della Venuta della Santa Casa di Nazareth a Loreto, ricordando il momento in cui, nel 1294, il luogo sacro dove la Madonna nacque, visse e ricevette l’annuncio dell’angelo Gabriele, fu trasportata nel nostro territorio.

L’accensione del fuoco, dunque, quale consuetudine mantenuta in vita dai contadini e dalle associazioni poi, con l’intento di far memoria di quel “percorso” miracoloso nel buio della notte, viene riproposto in molte comunità delle Marche e, a Macerata, è il Comitato «Pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto», che organizza il tipico Falò in piazza. Ideatore dell’iniziativa che coinvolge ogni volta numerosi fedeli è monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica e guida del Pellegrinaggio: anche quest’anno l’invito è rivolto a tutta la cittadinanza per venerdì 9 dicembre, quando per l’occasione verrà annunciata ufficialmente anche la data della 39^ edizione in programma per il 2017.

manifesto-falo-2016_verswebL’appuntamento inizierà con la celebrazione della Santa Messa alle ore 19, presieduta dal vescovo di Macerata, monsignor Nazzareno Marconi, assieme allo stesso don Giancarlo, presso la Basilica della Misericordia. Poi, la fiaccolata verso piazza della Libertà, dove verrà acceso il fuoco.

«Il “Pellegrinaggio Macerata-Loreto” – spiegano gli organizzatori – non si stanca di riproporre questo momento che pone al centro l’atteggiamento sincero del nostro popolo: veglia, preghiera e attesa, anche di fronte ai drammi e alle ferite che gli ultimi eventi sismici hanno generato, sconvolgendo la quotidianità di molte persone. Guardando tutto ciò, emerge una domanda: “Che cosa siamo?”. Una domanda essenziale perché rivela, dentro la piena coscienza della nostra precarietà, il bisogno di essere abbracciati e sostenuti da uno sguardo misericordioso, da cui è possibile ripartire, sempre».

Al centro del gesto di quest’anno, incentrato sul tema «Mendicanti di Misericordia», vi è la speranza, annunciata da papa Francesco alla Messa di chiusura dell’Anno Santo appena concluso: «Solo questo amore ha vinto e continua a vincere i nostri grandi avversari: il peccato, la morte, la paura».

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