Dopo una pausa forzata dovuta al sisma ritorna “la decima musa”, rassegna cinematografica di film d’autore proposta dal Multiplex Giometti di Tolentino; grazie alla collaborazione con Unitre sarà possibile assistere alla proiezione di tre pellicole per un costo totale di 12€. Il filo conduttore che lega i film proposti è la memoria storica.

Si inizia giovedì 12 gennaio alle ore 21 con il film diretto da Marco Bellocchio, “Fai bei sogni”, tratto dal romanzo di Massimo Gramellini, sceneggiato insieme ad Edoardo Albinati. Nel film Bellocchio, capace di vertiginose astrazioni e di altissimi afflati filosofici, racconta la storia di un salto nel vuoto attraverso i tuffi di Cagnotto e la caduta dell’aereo del Grande Torino sopra la collina di Superga, non mettendosi mai al di sopra di quelle ‘ovvietà che sconvolgono’ e che sono la forza primordiale del romanzo di Gramellini perché parlano a tutti accantonando il comune senso del pudore (ma anche la spocchia da intellettuale) come si fa quando ci si scioglie nel ballo, rendendosi ridicoli e irresistibili nello stesso magico e imbarazzante istante. Il contesto è quello della Torino dei tardi anni ‘60 e poi di fine anni ‘90, ugualmente caratterizzate da quella ‘falsa cortesia’ e quell’abitudine a ‘negare, negare tutto’ che sono imposizioni sociali ma anche scelte di vita.

Giovedì 19 gennaio per la regia di Anne Fontaine sarà il momento di “Agnus Dei”, che riporta lo spettatore nel 1945: il film è ispirato alla vera storia di sette monache di un monastero della Polonia. Mathilde Beaulieu è una giovane dottoressa francese della Croce Rossa e quando una suora polacca cerca il suo aiuto, la segue nel convento di benedettine, dove scopre che molte di loro, violentate dai soldati russi nel corso di una violenta irruzione, sono rimaste incinte e sono sul punto di partorire.

La rassegna si conclude giovedì 26 gennaio, “Giorno della Memoria” con la pellicola del regista britannico Mick Jackson dal titolo “La verità negata”. Il film tratta sull’Olocausto: nel 1996 il saggista britannico negazionista ed esperto di Adolf Hitler, David Irving, intentò una causa di diffamazione contro l’editore Penguin Books e l’accademica americana ebrea Deborah Lipstadt. Ne seguì una lunga istruttoria che culminò nel 2000 in un processo di 4 mesi tenuto a Londra.

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