
Dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Un lembo di terra al plurale, come la regione che lo comprende, fatto di bellezza e tradizione. In tale contesto, la Diocesi guidata dal vescovo Nazzareno Marconi si estende in tredici Comuni tutti segnati dai danni del terremoto. Un cratere dilatato con violenza, toccando la città di Macerata; le antiche vicarie di Tolentino, Cingoli e Treia; bussando ai piedi del Colle dell’Infinito, a Recanati; e causando ripercussioni nei centri piccoli per dimensione ma non per dignità culturale. Come rilanciare, dunque, l’attrattività turistica di questi luoghi? La voce agli amministratori del territorio: iniziamo con Macerata, Recanati, Porto Recanati e Montefano.
«Siamo ritornati a parlarci con continuità – afferma Stefania Monteverde, vice sindaco di Macerata -, a seguito di un evento come il terremoto che ci ha coinvolto tutti a prescindere dai danni riscontrati. In questo periodo, infatti, riuscire a creare un’impresa “di comunità” è ancora più fondamentale. L’apertura pasquale di Palazzo Ricci e manifestazioni come il Macerata Opera Festival (leggi qui l’articolo), allo Sferisterio – aggiunge -, agevoleranno la creazione di itinerari di turismo sostenibile che saranno un indotto per tutto il territorio».
A tal scopo, la candidatura di Recanati a Capitale della Cultura 2018 poteva essere un’opportunità (leggi qui l’articolo): «Delusione, sì, ma guardiamo al futuro – ha sottolineato il sindaco Francesco Fiordomo, reduce dalla 25ª edizione della kermesse regionale di Tipicità –, il progetto “Recanati Experience” ne è un esempio per presentare le eccellenze della città, che sono anche patrimonio di tutte le Marche». Tra i Comuni della diocesi, Recanati fa parte, inoltre, con Porto Recanati e Montefano, dell’associazione “Riviera del Conero”.

«Per noi rappresenta un’opportunità per ribadire come, se cresce la costa si avvantaggia
anche l’entroterra – ha evidenziato l’assessore portorecanatese Angelica Sabatini –, non bisogna avere paura nel scegliere le Marche». Un pensiero condiviso anche dal sindaco di Montefano, Carlo Carnevali: «Sarebbe necessario tornare a parlare di “sistema turistico integrato” – ha detto –, un’idea rimasta nel cassetto per troppo tempo».