«Credo ci sia bisogno di spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione sulle “cattive notizie” (guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane).

Certo, non si tratta di promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di scadere in un ottimismo ingenuo che non si lascia toccare dallo scandalo del male. Vorrei, al contrario, che tutti cercassimo di oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre limite.

Del resto, in un sistema comunicativo dove vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati, si può essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione”: così ha scritto papa Francesco nel messaggio per la 51^ giornata mondiale delle comunicazioni sociali, dal tema ‘Non temere io sono con te (Isaia 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo’.

Con tale messaggio il papa entra nelle dinamiche dell’informazione e ribalta il paradigma della negatività: «Ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo diventa anche scenario di una possibile buona notizia, dal momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada della prossimità e a suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire».

Il messaggio di papa Francesco è un invito a cambiare l’ottica di lettura delle notizie, senza lo stravolgimento della realtà che ha bisogno di speranza e di persone che “illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fiducia e speranza”. Partendo da queste sollecitazioni la parrocchia «Santa Famiglia» di Tolentino, che nel mese di novembre scorso ha ospitato alcune famiglie colpite dal terremoto, in collaborazione con l’Azione Cattolica ed il CGS «Vittorio Bachelet», ha invitato venerdì 19 maggio alle ore 21 il vescovo della Diocesi, mons. Nazzareno Marconi, a portare il segno della speranza di cui si nutrono il papa e la Chiesa.

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