
Aun anno dalle terribili scosse del 26 e 30 ottobre 2017, l’Università di Macerata riprende il suo plurisecolare cammino con il nuovo A.A. il 728° dalla Fondazione avvenuta nel 1290. Formare le giovani generazioni e la classe dirigente del futuro è ciò che meglio sappiamo fare e che ci viene riconosciuto in termini di eccellente reputazione, a livello nazionale e internazionale.
La campagna iscrizioni di quest’anno si fonda sulla promessa di un futuro che occorre leggere prima che arrivi: “E andrai lontano, con le stelle verso imperi favolosi”… è lo slogan e sta a significare l’impegno di UniMC a sostenere il sogno, il progetto formativo e di vita di ognuno dei suoi studenti.
L’Ateneo, in costante crescita negli ultimi cinque anni ha attualmente circa 11.000 iscritti. Una eccellente performance, in controtendenza rispetto al dato nazionale.
Cinque sono i Dipartimenti: Economia e diritto, Giurisprudenza, Scienze della formazione dei beni culturali e del turismo, Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali, Studi umanistici. L’offerta complessiva consta di:
- 11 corsi di laurea triennale;
- 15 corsi di laurea magistrale di cui 3 internazionali in lingua inglese. Anche grazie ad essi l’Ateneo è al primo posto per l’internazionalizzazione nella classifica Censis 2017;
- 2 corsi di laurea magistrale a ciclo unico;
8 corsi di laurea magistrale a doppio titolo con laurea valida in Italia e nel Paese gemellato; - Numerosi corsi di terzo livello: scuole di specializzazione, master, corsi di perfezionamento, summer e winter school, etc.
- Una Scuola di Studi Superiori intitolata a Giacomo Leopardi
- Un Istituto Confucio, annoverato dall’Hanban cinese come “Istituto modello”;
servizi aggiuntivi in e-learning; laboratori, tirocini, stage, formazione in ambito extrauniversitario; - Un sistema di tutorato rafforzato (“I care”) grazie al quale ogni studente è seguito in modo particolare da un docente tutor per tutto il percorso di studio.
Scegliere UniMC oggi significa scegliere il meglio nel campo delle scienze umanistiche e sociali. Ma vuol dire anche concrete prospettive di occupazione considerato che Almalaurea 2016 rileva il 79% dei laureati Unimc occupato a tre anni dalla laurea.
Non è un dato contraddittorio. L’umanesimo è più che mai al centro delle prospettive di sviluppo della nostra società : un umanesimo interpretato e declinato secondo le moderne scienze e tecnologie. Un Umanesimo in grado di innovare noi stessi e le comunità in cui viviamo; in grado di costruire identità culturali e percorsi di professionalizzazione a dimensione globale grazie all’apertura internazionale e alla presenza di studenti provenienti da ogni parte del mondo.
UniMC vuol dire anche vivere la Città di Macerata. Una città accogliente e ricca di iniziative culturali, di divertimento e per il tempo libero. Una città universitaria in cui UniMC rappresenta un elemento essenziale per l’economia della città . Un campus urbano con distanze fisiche ridotte, anche tra le persone, tra studenti e docenti, e una facilità di incontro e di dialogo che è di per sé qualità degli studi.
L’esperienza del sisma, pur nella sua tragicità , è stata rapidamente trasformata dall’Ateneo da gestione delle pura emergenza (circa 6.000 mq inagibili compensate da immediate delocalizzazioni ed acquisizioni di altri immobili in locazione; detassazione per gli studenti residenti nelle aree danneggiate) in una opportunità di consolidamento qualitativo e di rilancio del proprio insediamento sociale sul territorio.
La recente sottoscrizione di un Accordo di programma quadriennale con il Miur ad appena 11 mesi dal terremoto ne è la prova. L’Accordo stanzia a favore dell’Ateneo 20 milioni di euro che saranno prevalentemente destinati ad investimenti (nuovi edifici, ripristino e miglioramento della sicurezza di quelli danneggiati) in edilizia residenziale e servizi con particolare riguardo alle attrezzature sportive. Il Ministero – è scritto nell’Accordo – intende «rilanciare le attività dell’Università quale ente promotore dello sviluppo economico e culturale dell’intero territorio colpito dal sisma».
Infine, il progetto per il recupero e restauro di “Villa Lauri”. Un grande e bellissimo edificio ottocentesco ed annesso parco secolare di oltre 45.000 mq da destinare a nuova sede dell’Istituto Confucio, con il cofinanziamento cinese di 2 mil.di euro. Uno straordinario centro culturale, scientifico e socioeconomico dedicato alla Cina nel nome del maceratese Padre Matteo Ricci con uffici, aule didattiche, biblioteca e centro di documentazione, foresteria, un ristorante-bar e strutture di servizio.
(Mauro Giustozzi è direttore generale di UniMc)