Si è riunito oggi in Prefettura a Macerata il Comitato interistituzionale contro le droghe, è il primo dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro, il secondo del 2018.  Il comitato ha la finalità di analizzare il fenomeno delle dipendenze patologiche e di promuovere azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno stesso. Del Comitato, coordinato dalla Prefettura, fa parte la Provincia, il Comune di Macerata, le Forze dell’Ordine, la Procura della Repubblica, i Direttori dei Dipartimenti delle Dipendenze Patologiche della provincia, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, Associazioni del terzo settore quali “Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza”, la “Rondinella” ed il “Glatad” e le Comunità terapeutiche della Cooperativa “Pars” e “Berta 80”. Abbiamo sentito il dottor Gianni Giuli direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche Asur Macerata.

Dottor Giuli, cosa è emerso dall’incontro di oggi del Comitato antidroga, quali azioni potenzierete? 
Da un po’ di tempo avevamo acceso i riflettori sulle criticità relative al mondo delle droghe e il Prefetto Roberta Preziotti, ha voluto fortemente questo tavolo che è ripartito, dopo lo stop forzato del terremoto 2016. La programmazione dovrà chiaramente essere intensificata soprattutto col coinvolgimento di tre importanti attori del territorio: i comuni, faremo un incontro con i sindaci e con i dirigenti scolastici. Il nostro target non sono solo i giovani ma anche e soprattutto le famiglie.

Questa tipo di prevenzione in questi giorni  difficili sembra molto teorica e lontana dalla realtà?
Si, questo è un problema della prevenzione sempre, poiché la ricaduta della prevenzione non è immediata. I fatti ci hanno scioccato. Questo evento di Pamela sappiamo che è molto legato al mondo della droga, allo spaccio e situazioni particolari, ma io credo che nel territorio bisogna esserci.

Il problema dello spaccio a Macerata è molto diffuso e forse è stato sottovalutato finora? 
No sottovalutato no. Si è diffuso, ma non è facile. Vorrei spezzare una lancia a favore delle forze dell’ordine perché non è facile contenere un fenomeno di questo tipo, poiché dietro ci sono organizzazioni criminali molto potenti.

Dietro questi fenomeni ci sono organizzazioni criminali potenti

Quindi diciamo che la prevenzione va verso la richiesta della diminuzione della domanda perché, purtroppo ne parlavamo anche al tavolo tecnico questa mattina, le droghe continuano ad essere sempre di più e sempre più forti. Ad esempio il dipartimento politiche antidroga ha emanato di recente un allarme su un cannabinoide che ha un contenuto di THC, che è il contenuto diciamo chimico,  che ha effetto psicoattivo al 50%. Basta pensare che quello una trentina di anni fa lo aveva al 4% quindi lo spinello non è più una droga leggera, questo per dire che noi dobbiamo correre dietro anche a queste “specializzazioni chimiche” che la criminalità organizzata ha raggiunto.

Le droghe continuano ad essere sempre di più e sempre più forti

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