Da stagione lirica a “Regione Lirica”. E’ il caso di dirlo. La neonata Fondazione Rete Lirica delle Marche diventa operativa a tutti gli effetti. Dopo la costituzione ufficiale nel gennaio scorso, davanti ad un notaio, ieri nella sede della Regione Marche sono stati presentati il programma triennale 2018-2020 e la stagione 2018-2019 che coinvolge gli enti ed i teatri marchigiani che ne fanno parte. La Fondazione è stata costituita da Comune di Ascoli Piceno, Comune di Fermo, Comune di Macerata e Fondazione Teatro della Fortuna (soci sostenitori) e da Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione di Macerata, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e Rossini Opera Festival (soci partecipanti), a cui a breve si aggiungeranno altri nuovi soci partecipanti.
Fermo si onora anche di esprimere il Presidente della Fondazione, ovvero l’avv. Igor Giostra che ha dichiarato: “il modello della Fondazione è unico non solo nella nostra regione ma anche a livello nazionale. La Fondazione è sorta proprio con la volontà di condividere idee, progetti e risorse in nome della qualità e del sempre alto livello musicale delle proposte e si avvale già di importanti e fruttifere collaborazioni con altre regioni”. Dopo le coproduzioni e le circuitazioni regionali del triennio 2015-2017, con la Fondazione è stato di fatto varato un vero e proprio cartellone lirico regionale invernale, articolato da ottobre 2018 a marzo 2019, senza titoli reiterati con l’obiettivo di allineare e armonizzare la programmazione dei vari teatri.
I titoli in cartellone per il 2018/19 sono: Il trovatore di Giuseppe Verdi (a Fermo in ottobre, il 18 in anteprima e la prima il 20), Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (anteprima a Fermo il 22 novembre, la prima il 24) e, ad inizio 2019, Falstaff di Giuseppe Verdi (a Fermo il 21 e 23 febbraio). Per il 2019/20 saranno invece: Turandot di Giacomo Puccini, Carmen di Georges Bizet e un terzo titolo da definire per l’inizio 2020. Per il 2020/21 saranno infine: La Traviata e Aida di Giuseppe Verdi e un terzo titolo da definire per l’inizio del 2021. La firma degli spettacoli sarà affidata a grandi maestri quali Henning Brockhaus, Pier Luigi Pizzi e Franco Zeffirelli, affiancati da giovani talenti emergenti come Valentina Carrasco e Roberto Catalano.
“L’attività della Fondazione prende corpo – ha detto il vice Sindaco di Fermo Francesco Trasatti che ha partecipato alla presentazione ieri in Regione – la programmazione triennale è la testimonianza di come si sia lavorato e si stia lavorando in modo compatto fra tutti gli Enti coinvolti, un lavoro di squadra che ha come obiettivo un cartellone unico, in grado di far parlare e soprattutto di godere di lirica dal nord al sud delle Marche, in modo attivo con una maggiore valorizzazione delle risorse e delle maestranze locali. Un vero e proprio modo di fare cultura a sistema, che potrebbe esser preso a modello e che allo stesso tempo promuove unitariamente la Regione della lirica”.
Fondazione che è nata dopo un triennio 2015-2017 durante il quale sono stati realizzati sei titoli d’opera, tutti in coproduzione e circuitazione regionale, fatto senza precedenti nelle Marche: L’Elisir d’amore di Donizetti, Il barbiere di Siviglia di Rossini, Madama Butterfly di Puccini, Il Flauto Magico di Mozart, Nabucco di Verdi e La Bohème di Puccini. Esperienza da cui è emerso che il contributo del FUS è cresciuto del 43%, quello della Regione Marche del 23%, il pubblico pagante e gli incassi sono aumentati del 6%. Inoltre, sono state attivate politiche congiunte per la formazione del nuovo pubblico e sono state realizzate campagne di comunicazione integrate.
Il lavoro della Fondazione in questa progettualità triennale vanterà importanti collaborazioni: oltre all’adesione del Conservatorio di Fermo e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata in qualità di soci partecipanti, sono state stabilite sinergie con la Fondazione Teatro Pergolesi di Jesi – Teatro di Tradizione e con Enti extraregionali come la Deputazione Teatro Marrucino di Chieti – Teatro di Tradizione ed il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, creando così i presupposti per realizzare un sistema lirico-sinfonico autenticamente completo e integrato.

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