Anche quest’anno benediciamo il Signore per il pellegrinaggio a piedi a Loreto con il quale abbiamo voluto iniziare l’anno pastorale e l’anno scolastico. Questo evento è stato anche occasione di ringraziamento per i bambini che hanno ricevuto la prima comunione ed un momento significativo per i cresimandi che si preparano a ricevere il sacramento della confermazione.

Il pellegrinaggio rappresenta per tutti noi un momento molto importante della nostra vita cristiana: il cammino verso una meta insieme ai nostri fratelli. Nel cammino abbiamo sperimentato la compagnia, la ricchezza e il dono dell’altro; chi racconta testimonianze o propone preghiere che toccano il cuore di tutti, chi anima i canti, chi prepara il ristoro per sopportare la fatica del cammino, e chi si preoccupa della protezione e l’incolumità di tutti lungo la strada.

Il pellegrinaggio è stato arricchito da tante testimonianze, una fra tante di una ragazza che nella sua allegria, nei suoi occhi e con le parole ci ha raccontato della vita nuova che il Signore le sta regalando; altri giovani, riferendosi alla esperienza del camposcuola ci hanno fatto riflettere sulle ferite che producono i pregiudizi e sull’importanza di saper “guardare oltre” le apparenze per incontrare “il fratello” . Durante tutto il cammino abbiamo vissuto un clima di gioia esaltato dai canti e battiti di mani, di condivisione e comunione, che ha coinvolto tutti, anche le forze dell’ordine chiamate a prestare servizio.

Bella anche la partecipazione dei più piccoli che non si sono fatti intimorire dalla fatica e che sempre ci sorprendono. Nella preparazione al pellegrinaggio abbiamo vissuto concretamente la vita della comunità parrocchiale, con adulti e bambini del catechismo che con la loro visita a casa hanno raccolto le preghiere dei fedeli che sono impossibilitati ad affrontare fisicamente un cammino, ma che con l’offerta della loro sofferenza e con le loro preghiere sono stati chiamati a fare un pellegrinaggio interiore.

Arrivati a Loreto, un momento toccante è stato quando don Gianfranco ci ha letto una delle tante preghiere raccolte, dove traspariva una relazione di figliolanza con la Vergine Maria, di tenerezza e di desiderio di fare sempre in tutto la volontà di Dio, nonché la preoccupazione per tante famiglie divise e della sofferenza dei bambini ai quali manca l’accoglienza e l’amore.

Implorando la protezione della Vergine Maria, giunti alla meta, il silenzio, la confessione e la partecipazione all’incontro con Cristo nell’Eucarestia ci ha fatto vivere un’esperienza forte di “chiesa”, e di comunità. La bellezza di questa giornata è la gioia a cui noi cristiani siamo chiamati a vivere ogni giorno in comunione con la chiesa e con i fratelli, e rappresenta il culmine della nostra vita cristiana.

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