Al Polo Pantaleoni dell’UniversitĂ  di Macerata, in occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, ha avuto luogo la prima giornata del convegno “A ottant’anni dalle leggi razziali”, organizzato dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti Storici della Resistenza e dell’EtĂ  Contemporanea, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, l’Istituto Storico di Macerata e l’UniversitĂ  di Macerata.

Dopo una nota introduttiva di Filippo Focardi, direttore dell’Istituto Parri, ha preso parola il rettore dell’UniversitĂ  di Macerata Francesco Adornato: “Nel corso degli anni c’è stata una metamorfosi del razzismo, attraverso un percorso che ha dimostrato l’infondatezza scientifica delle teorie discriminatorie. L’UniversitĂ  di Macerata è stata protagonista di un colpevole silenzio, tra il 1937 e il 1939, riguardo le leggi razziali, e adesso si cerca di colmare il vuoto del passato. Unimc è un’istituzione formativa che con il sapere critico vuole evitare che si ripetano le persecuzioni e gli orrori del passato”.

A seguire ci sono stati i saluti del prefetto di Macerata Iolanda Rolli e del vicesindaco Stefania Monteverde. Sono, poi, intervenuti Liliana Picciotto, direttrice dell’archivio storico del Centro di documentazione ebraica contemporanea, Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” – Rete degli Istituti Storici della Resistenza e dell’EtĂ  Contemporanea, e infine Paolo Coppari, presidente dell’Istituto Storico della resistenza e dell’etĂ  contemporanea di Macerata.

Il momento che ha destato maggiore emozione è stato, probabilmente, la proiezione dell’intervista a Liliana Segre, realizzata a Pesaro lo scorso 6 settembre, in cui la donna racconta il condizionamento che ha subito la sua vita a causa delle leggi razziali: “Nel 1938 fui espulsa dalla scuola a causa dell’istituzione di nuove leggi; in quel momento capii di essere ebrea, ero diventata l’”altra” agli occhi delle persone. Il vero nemico è l’indifferenza, che copre tutto come una nebbia.”

Il convegno è proseguito con le relazioni di Michele Batini dell’Università di Pisa, Valaeria Galimi dell’Università degli Studi di Milano, Antonella Salomoni, dell’Università della Calabria ed infine di Francesca Cavarocchi dell’Università di Udine. Oggi la seconda giornata di lavori sempre al Polo Pantaleoni.

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