“Sono stati ridotti i numeri dei corsi complementari e dei seminari. Questo ha determinato il mancato rinnovo, per quest’anno, di alcune collaborazioni con docenti incaricati. È assolutamente falsa la notizia relativa al licenziamento di alcun dipendente amministrativo dell’Istituto”. Lo si legge in una nota relativa ad “alcune voci e commenti” sull’approvazione degli statuti e del nuovo ordinamento degli studi del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Circa il “rafforzamento dell’assetto teologico”, la nota segnala come “la riflessione morale trova nuova e più specifica collocazione, che si declina nel duplice insegnamento di Morale del matrimonio e della famiglia e di Etica teologica della vita”. “Viene meno invece l’insegnamento di Morale Fondamentale, già previsto nel piano di studi teologici del primo ciclo, senza il quale non si può accedere alla licenza in Teologia”. Il progetto accademico del nuovo Istituto, approvato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, viene presentato come “un allargamento della riflessione sulla famiglia e non come una sostituzione di temi e argomenti”. “Tale allargamento, mostrando ancor di più la centralità della famiglia nella Chiesa e nella società, conferma e rilancia con vigore nuovo l’intuizione originaria e ancora feconda di san Giovanni Paolo II”.

Il comunicato smentisce “la soppressione della Cattedra Karol Wojtyla e l’allontanamento del suo direttore, l’ottantacinquenne prof. Grygel”. Smentita anche la notizia di una lettera di 150 studenti che “si lamentano delle novità”. Sul ruolo del Gran Cancelliere, risulta “falsa la notizia relativa a un accentramento di potere nelle mani di quest’ultimo”. Per confutarla viene indicato un esempio: “A differenza di quanto accadeva in passato, la nomina dei nuovi docenti stabili dovrà avvenire mediante un concorso pubblico”. Infine, nel comunicato si evidenzia come “la cessazione del vecchio istituto e l’attivazione del nuovo ha comportato la nomina ex novo di tutti i docenti e delle cariche accademiche”. “In tale occasione si è dovuto prendere atto dell’impossibilità del prof. Noriega a occupare il ruolo di docente stabile in quanto superiore Generale di un ordine religioso. Non è stato inserito tra i docenti stabili del nuovo istituto il prof. Melina poiché non è più presente la cattedra di teologia morale fondamentale da lui occupata fino a oggi”.

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