Sabato 8 febbraio 2020 dalle ore 15:00 presso l’Istituto Salesiano di Macerata in viale Don Bosco, l’Azione Cattolica della diocesi di Macerata propone ai ragazzi ed ai loro genitori ‘Piazza la pace’, la tradizionale festa della Pace che, quest’anno, vuole essere occasione per scoprire la città come un luogo di convivenza, tessuto di relazioni.
Come insegna papa Francesco nel messaggio per la giornata mondiale della Pace del 2020: “abitare è non solo disponibilità, ma decisione di essere attenti alla realtà in cui si è inseriti perché il Signore ci viene incontro e si lascia incontrare attraverso il volto e la vita di coloro che ci vivono accanto e che possiamo riconoscere fratelli e sorelle, i cui bisogni attendono anche la nostra risposta: ‘Lo avete fatto a me’. La pace passa certamente attraverso il rinnovamento delle relazioni sociali”.
Su questa linea si pone l’iniziativa dell’Azione Cattolica, attraverso la promozione di due progetti di solidarietà legati all’evento: ‘Missione Shahbaz Bhatti Onlus’ (in memoria del ministro pakistano ucciso perché credeva nella pacifica convivenza e nel dialogo interreligioso), che sostiene l’anno scolastico dei bambini di strada; e ‘L’Africa chiama’, organizzazione di volontariato di Fano costituita da famiglie aperte all’accoglienza e alla condivisione per la difesa dei diritti del bambino. In entrambi i casi si tratta di esperienze, alle quali saranno destinati le offerte raccolte, in cui l’invito ad essere promotori di pace si traduce nel prendersi cura di persone e famiglie in difficoltà a causa di contesti sociali ed economici caratterizzati da grande e povertà e disagio sociale.
Mentre bambini e ragazzi proveranno ad interrogarsi sulle risorse e sulle criticità della città in cui vivono, a partire dal confronto con le testimonianze di Marty, originaria del Kenya e Sadaqat Shah, ragazzo proveniente dal Pakistan, che racconteranno la vita nei paesi di provenienza, i loro genitori e gli adulti presenti saranno invitati a riappropriarsi del proprio ruolo di custodi della città in cui abitano attraverso l’intervento del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, con il quale, sollecitati dal racconto dell’esperienza vissuta di avvio della progettazione del piano di ricostruzione post-sisma del proprio comune, si proverà a capire come la pace passa anche, in special modo in un territorio ferito dall’evento sismico, attraverso la ricomposizione di quel tessuto di relazioni che è una “comunità”, prima ancora che dalla ricostruzione degli edifici e del tessuto urbanistico edilizio.

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