“È necessario istituire delle rigide tutele legali e tecniche per ridurre i rischi per la protezione dei dati personali e per la privacy”. Questo si legge in una dichiarazione congiunta della presidente del comitato della “Convenzione 108” sulla protezione dei dati del Consiglio d’Europa, Alessandra Pierucci, e del Commissario per la protezione dei dati del Consiglio d’Europa, Jean-Philippe Walter, che guarda alle tecnologie digitali e analisi di dati di cui governi e parti coinvolte si stanno avvalendo, o stanno elaborando, nella lotta contro il virus. Il messaggio è chiaro: mettere in guardia dai possibili “effetti collaterali delle applicazioni di tracciamento digitale dei contatti utilizzate per contribuire alla lotta contro la pandemia da Covid-19”. La richiesta è che si istituiscano “tutele adeguate per prevenire i rischi associati ai dati personali e alla privacy”. “L’eventuale adozione di tali applicazioni”, si legge inoltre, “dovrà essere solo per un periodo di tempo limitato e unicamente su base volontaria”, mentre le applicazioni stesse dovranno prevedere “tutele per prevenire o ridurre al minimo i rischi, garantendo ad esempio misure per impedire l’utilizzo dei dati relativi alla posizione delle persone, l’identificazione diretta o la reidentificazione”.

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