di M. Michela Nicolais

“Tutti quanti noi abbiamo un appuntamento nella notte con Dio. Nella notte della nostra vita, nelle tanti notti. Nei momenti oscuri, di peccato, di disorientamento, lì c’è un appuntamento con Dio, sempre”. Con questa immagine il Papa ha concluso la catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata e dedicata alla figura di Giacobbe. “Egli ci sorprenderà nel momento in cui non ce lo aspettiamo, in cui ci troveremo a rimanere veramente da soli”, ha proseguito Francesco: “In quella stessa notte, combattendo contro l’ignoto, prenderemo coscienza di essere solo poveri uomini”. “Mi permetto di dire: poveracci”, ha aggiunto a braccio. “Ma, proprio allora, nel momento in cui mi sento un poveraccio, non dovremo temere”, ha assicurato il Papa: “Perché in quel momento Dio ci darà un nome nuovo, che contiene il senso di tutta la nostra vita, ci cambierà il cuore. E ci darà la benedizione riservata a chi si è lasciato cambiare da Lui”. “Questo è un bell’invito a lasciarci cambiare da Dio”, ha concluso Francesco a braccio: “Lui sa come farlo, perché conosce ognuno di noi. ‘Signore, tu mi conosci’, può dire ognuno di noi: ‘Signore, tu mi conosci, cambiami’”.

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