di Alberto Baviera

“Quest’anno, segnato dall’emergenza epidemiologica creata dal coronavirus, abbiamo un motivo particolare per rivolgere a loro una comune preghiera”. Si è aperta con queste parole l’omelia pronunciata ieri dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, in occasione della messa per la festa dei patroni Ermacora e Fortunato che ha presieduto in cattedrale.
“La prima preghiera – ha proseguito – è di ringraziamento perché, pur attraversando momenti difficili, il Friuli e la città di Udine sono stati abbastanza salvaguardati dal contagio”. “Rinnoviamo, anche, una fiduciosa supplica perché continuino ad esserci ‘Patroni’ anche per il prossimo futuro che non è privo di incertezza e di preoccupazione”, ha aggiunto mons. Mazzocato che, oltre sul Covid-19, ha voluto soffermarsi su “altri virus, non meno subdoli e pericolosi, che ci vengono inoculati. Essi non minano la salute fisica, ma quella delle menti e delle coscienze delle persone”. Il riferimento principale dell’arcivescovo è stato rivolto al disegno di legge Zan “in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”.
Mons. Mazzocato ha invitato i fedeli a pregare Ermacora e Fortunato “perché proteggano, in particolare, le famiglie che, per prime, sono prese di mira da questi virus tossici. Preghiamoli per la nostra Udine perché in essa si respirino i grandi valori cristiani trasmessi dall’esempio e dal sangue dei suoi santi patroni”.

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