di Filippo Passantino

Dopo più di dieci anni di servizio nella Conferenza episcopale italiana, don Ivan Maffeis ritorna nella diocesi di Trento, dove sarà parroco delle comunità di Rovereto-S. Marco e S. Famiglia, Trambileno, Vanza, Noriglio, Terragnolo. La nomina è stata resa nota oggi dall’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi. Il sacerdote lasciò Trento nel 2009 per diventare vicedirettore dell’Ufficio delle Comunicazioni sociali della Cei che passò poi a dirigere nel maggio 2015, fino a settembre 2019, assumendo anche il ruolo di portavoce. È stato anche sottosegretario della Cei, stretto collaboratore dei cardinali presidenti Angelo Bagnasco e, attualmente, Gualtiero Bassetti e dei segretari generali: prima il vescovo Nunzio Galantino e poi l’attuale Stefano Russo. Dal 2017 don Ivan Maffeis è anche consultore del Dicastero per la Comunicazione. “In tutti questi dieci anni don Maffeis aveva mantenuto un legame con la sua diocesi di origine – riferisce una nota -: ogni fine settimana a Sant’Antonio di Mavignola, nella sua val Rendena, presiedeva le Messa e condivideva un cammino comunitario”. Prima di trasferirsi a Roma, il sacerdote aveva diretto per dieci anni il settimanale Vita Trentina, Radio Trentino inBlu e l’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi trentina. Per sei anni è stato anche segretario nazionale della Fisc, la Federazione dei settimanali diocesani. Nella città della quercia don Maffeis prenderà il posto di un altro prete con trascorsi romani: don Sergio Nicolli, ex direttore dell’Ufficio Famiglia della Cei e negli ultimi 12 anni parroco a Rovereto, in San Marco. Don Nicolli sarà collaboratore pastorale nelle valli Giudicarie.
Tra le altre nomine, due riguardano i preti ordinati il 12 settembre. Rimarranno entrambi nella sede dove già svolgevano ministero come diaconi: don Devis Bamhakl vicario parrocchiale ad Aldeno, don Gianluca Leone cappellano dell’ospedale di Cles e collaboratore della Zona pastorale Valli del Noce. Don Emanuele Cozzi, attuale parroco di Noriglio e Terragnolo, vivrà un’esperienza all’interno dell’associazione dei preti del Prado, mentre don Renzo Scaramella, al rientro da un anno sabbatico, eserciterà il suo ministero come cappellano dell’ospedale di Cavalese.

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