Il 22 ottobre del 2016, noi ragazzi del Servizio Civile Nazionale, impegnati nel progetto “Il mondo che vorrei”, per l’anno 2016/2017, presso la Caritas di Macerata, abbiamo preso parte al convegno “Novo Modo-Responsabilità di tutti: relazioni e conflitti”, tenutosi a Firenze, presso l’Auditorium di Sant’Apollonia. Abbiamo scelto di partecipare a questo evento in quanto le tematiche affrontate erano inerenti a quelle che stiamo sviluppando nella sede Caritas e che porteremo nelle scuole e parrocchie della diocesi.
Siamo partiti da Macerata molto presto, infreddoliti, assonnati ed affrontando parte del viaggio avvolti dalla nebbia. Essendo la nostra prima uscita, l’entusiasmo era tanto e più ci avvicinavamo a Firenze e maggiormente cresceva in noi la curiosità di quello che avremmo vissuto. Il convegno si è sviluppato in tre giorni (dal 21 al 23) con incontri e testimonianze di personalità che rivestono ruoli sociali e politici diversi, per ridisegnare un futuro di equità e giustizia.
Il tema centrale è stato quello dell’importanza delle relazioni come strumento per trasformare i conflitti in dialogo. La mattinata del 22 ottobre si è aperta ponendo l’attenzione su noi giovani in relazione al lavoro, al futuro e all’autonomia. In modo particolare, il focus si è posto sulla disillusione e sul disorientamento che molti di noi provano sulle scelte di vita. Si è sottolineata la continua ricerca di sicurezza e stabilità che spesso ci porta a trascurare i nostri sogni, essendo condizionati dal senso di precarietà, dettato dal contesto in cui viviamo.
Ha attirato maggiormente la nostra attenzione un intervento sui giovani impegnati nel Servizio Civile, giovani che hanno deciso di dedicare un anno della loro vita all’altro e di impegnarsi attivamente all’interno della società.
Si è giunti alla conclusione di considerare questa esperienza come modello che funziona in Italia e che viene imitato in Europa. Si è compresa l’importanza del Servizio civile come spazio concreto e ben organizzato in cui i giovani vengono accompagnati in un percorso di crescita dagli adulti (OLP) e possono imparare facendo.
Accanto al ruolo dei giovani, l’attenzione si è posta su quello degli adulti nell’aiutare i giovani ad orientarsi nelle scelte di vita e a realizzare i propri progetti. Anche la scuola e la famiglia (le più importanti agenzie educative) hanno il compito di incoraggiare i giovani a sognare.
Dopo il primo incontro abbiamo pranzato presso “Il mercato centrale”, i cui spazi sono dedicati interamente al cibo e in modo particolare ai prodotti a km 0. Al piano terra sono presenti: macellai, pescivendoli, bancarelle di frutta e verdura e piccoli negozietti che vendono specialità locali. Al primo piano vi sono molti stand gastronomici in cui vengono preparati svariati piatti tradizionali, non solo legati alla cultura fiorentina, ma anche a quella di tutte le regioni italiane. Qui abbiamo assaggiato alcune specialità locali e abbiamo avuto modo di trascorrere un piacevole momento insieme. Non è mancato un piccolo tour di Firenze, ammirando i monumenti e scattando qualche selfie, affascinati dalla bellezza della città.
Poi altri due incontri nel pomeriggio. Nel primo sono stati presentati i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals) analizzando come la finanza si inserisce nel sistema alimentare. Dalle ricerche condotte dagli esperti presenti è emerso lo spostamento irrazionale delle materie e quanto il consumatore ne sia inconsapevole. Per far fronte a questa tematica, dalle varie riflessioni si è giunti alla consapevolezza della necessità di creare una campagna informativa di sensibilizzazione.
A tal proposito nel Chiostro di Sant’Apollonia era stata allestita la Fiera delle idee: non esistono scarti ma risorse, un insieme di imprese che mettono in pratica l’Economia Circolare e delle giovani startup che attraverso il loro operato stanno cercando di creare un’economia sostenibile da tutti i punti di vista.
L’analisi critica di alcuni aspetti dell’Enciclica Laudato sì di Papa Francesco è stato l’ultimo incontro al quale abbiamo partecipato notando con interessante quanto sia collegato al progetto “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro” che andremo a sviluppare nelle scuole. Dal dialogo tra le personalità che hanno preso parte a questo confronto è emerso il collegamento tra la crisi ecologica e la crisi sociale e il legame tra clima e povertà.
Ogni individuo ha la responsabilità di rispettare e prendersi cura dell’ambiente essendo un bene collettivo da proteggere. È importante che ogni persona consideri ogni parte della Terra come la propria casa, come un bene prezioso da custodire, cercando di impegnarsi nelle piccole azioni quotidiane, senza incolpare le Istituzioni.
Le parole chiavi con le quali si è concluso il convegno sono state: conflitto e relazione. L’elemento che lega il conflitto con la relazione è il dialogo che “costringe” i soggetti in conflitto a legarsi, a confrontarsi per superare la causa del conflitto.
Oggi è molto più difficile dialogare e far sì che i conflitti si trasformino in relazioni in quanto questo passaggio richiede molto coraggio da parte dei soggetti interessati.
È importante che ognuno nella propria vita cerchi di risolvere i propri conflitti attraverso il dialogo, consapevole della potenza di questo strumento apparentemente semplice ma molto efficace e allo stesso tempo difficile. Al termine della giornata, abbiamo fatto ritorno a Macerata, stanchi ma contenti di aver vissuto questa esperienza che ci ha portato nuove idee.