Unimc e Unicam: circa 50 gli studenti dall’India

Anche le due università del Maceratese contano una nutrita rappresentanza di studenti indiani e l’ateneo di Macerata due anni fa ha sottoscritto un accordo di cooperazione internazionale con l’università di Jammu, città della parte più settentrionale dell’India, non lontana dal confine con il Pakistan.

La presenza di studenti provenienti dall’India è cresciuta negli ultimi tempi e in questo anno accademico 2018–2019 31 sono iscritti a Camerino e 21 a Macerata.

A Camerino il gruppo più numeroso (21 studenti) è equamente diviso nei due corsi di laurea della Scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria. Due studenti frequentano la scuola di dottorato e gli altri si dividono tra le facoltà di Informatica, Chimica, Fisica e Scienze della Terra, dove sono presenti corsi erogati completamente in lingua inglese.

La possibilità di seguire i vari insegnamenti in lingua inglese è una grande opportunità che i due atenei offrono agli stranieri. Più della metà dei ventuno studenti iscritti all’università di Macerata, infatti, sta frequentando quest’anno il corso di laurea magistrale in “International tourism and destination management”, attivo presso il dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. Uno studente, già laureato in India, sta frequentando la scuola di dottorato in Economia e gli altri si dividono tra le altre facoltà. Tra loro anche tre ragazzi di famiglie indiane che vivono stabilmente nel Maceratese da diversi anni.

L’accordo di cooperazione di durata quinquennale che il rettore di Macerata, Francesco Adornato, ha sottoscritto con il collega dell’ateneo di Jammu, Ashok Aima, ha per oggetto l’ambiente naturale e paesaggistico da studiare sotto l’aspetto socio–economico, culturale e turistico. Flavia Stara, ordinario di Filosofia dell’educazione presso il dipartimento di Scienze della formazione e dei beni culturali è la coordinatrice da parte italiana del progetto la cui predisposizione è stata favorita dal programma europeo “Marie Curie” volto a sostenere la mobilità geografica, intersettoriale e interdisciplinare dei ricercatori.

Attraverso attività di ricerca e didattiche (seminari e workshop) le due università hanno individuato obiettivi di comune interesse tra cui quelli volti ad identificare le omogeneità tra la regione himalayana indiana e le catene montuose italiane, analizzando in particolare il patrimonio culturale dell’Himalaya indiano e dell’Appennino centrale. «I risultati che possiamo attenderci al termine di questo percorso di ricerca condivisa – ha detto la professoressa Stara – sono l’individuazione di percorsi di potenziamento turistico–culturale e lo sviluppo di nuovi paradigmi educativi».

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